Rent-a-car 2009. Indicatori chiave

 In Noleggio

Le crisi dividono: da un lato i più deboli, che arrancano, e dall’altro i più pronti al cambiamento, che si adattano e sviluppano subito le contromisure, gli “anticorpi”.   

Il 2009 è stato un anno difficile, che però ha evidenziato alcuni tratti caratteristici e fondanti del sistema del rent-a-car.

Primo. L’autonoleggio è un servizio importante e non facilmente rinunciabile.

L’autonoleggio a breve ha registrato nel 2009 un calo del giro d’affari del 6%, in un contesto di crisi che ha visto il PIL calare di oltre il 5%. L’indice del PIL è la media di tutte le attività economiche del Paese, al cui interno coesistono spese primarie, meno sacrificabili in tempi di crisi, e spese voluttuarie, che invece tendono a scendere molto più della media, proprio perché sono le più rinunciabili.

Il fatto che il rent-a-car sia quasi in linea con la media generale indica che questo servizio è ormai un’attività necessaria per il Paese, in quanto garantisce una funzione di mobilità non sostituibile, sia per il sistema della produzione sia per l’industria del turismo.

Secondo. Gli operatori sono capaci di reagire con rapidità ai cambiamenti del mercato. In particolare, la scelta di limitare gli acquisti di veicoli è stata parte della soluzione, che ha permesso di archiviare un anno meglio di quelle che erano le previsioni iniziali.

La flotta è il principale fattore della produzione e la sua gestione è il vero know how del rent-a-car. In questo, nel 2009, gli operatori hanno dato prova di grande capacità, dimostrando che il settore ha la flessibilità per passare da un modello di business caratterizzato da un’elevata dotazione, orientato alla ricerca dei volumi marginali, a un modello – quello che emerge nel 2009 – basato su una flotta essenziale, orientata più a una selezione della domanda. I due indicatori che dimostrano efficienza e flessibilità sono le immatricolazioni (diminuite del 29%) ma, ancor più, l’utilizzo medio della flotta, cresciuto di 2 punti percentuali ed attestatosi ad un significativo 70%.

Terzo. In un anno in cui la priorità non erano i volumi ma la protezione della redditività, gli operatori sono stati adeguatamente selettivi nel servire la parte migliore della domanda, quella turistica, disponibile a riconoscere il giusto valore al servizio. Analizzando la composizione del giro d’affari, osserviamo che tutto il calo è stato determinato dalla domanda di noleggio proveniente dalle imprese, mentre la domanda di noleggio per turismo privato ha prodotto addirittura un incremento pari all’1% del fatturato.

I noleggiatori sono bravi, ma soli. Roberto Lucchini, Presidente di Aniasa, denuncia che “ il settore sconta la mancata attenzione governativa al ruolo dei noleggiatori nell’ambito della mobilità turistica e cittadina. Infatti, l’assenza di un’adeguata pianificazione infrastrutturale e di promozione di sinergie operative con Amministrazioni locali, stazioni ferroviarie e aeroporti, impedisce di fornire servizi efficienti a turisti e cittadini, al contrario di quanto avviene in altri Paesi europei”.

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