Aniasa 2015, il noleggio sempre più protagonista.

 In Bollettino, Noleggio

La fotografia del noleggio in Italia nel 2015, scattata dal Rapporto Aniasa, l’associazione dei noleggiatori, parla di un giro d’affari di quasi 5,5 miliardi, di oltre 700.000 veicoli circolanti e immatricolazioni di auto nuove che pesano per un quarto del valore complessivo. Per la prima volta il valore della spesa per auto a noleggio (6,2 miliardi) ha superato quella per auto acquistate da società (5,7), come riporta l’annuale analisi sul mercato auto a valore prodotta dal Centro Studi Fleet&Mobility (che ha anche curato la raccolta e l’elaborazione dei dati del Rapporto Aniasa). Abbiamo chiesto a Fabrizio Ruggiero, presidente dell’associazione, la sua lettura.

“Il settore del noleggio veicoli vede ancora crescere il giro d’affari (nel 2015 +5,7% vs 2014) e il sostegno al mercato automotive (+18% le immatricolazioni), mentre l’offerta di car sharing si amplia e si consolida in diverse città italiane (647mila iscritti e 4.400 veicoli in flotta), offrendo un’efficace alternativa al possesso dell’auto e all’uso dei trasporti pubblici.

Possiamo dire che nel prossimo scenario di mobilità l’auto resta ancora centrale?

“È proprio così. Lo sviluppo del settore del noleggio veicoli, accompagnato dalla consolidata crescita di nuove forme di mobilità condivisa, conferma la centralità delle quattro ruote nel sistema di trasporti nazionale, accompagnata dal progressivo maggior interesse verso una cultura ‘pay per use’, svincolata dalla proprietà del bene auto, che ben si coniuga con le nuove tecnologie e, invece, si scontra con la burocrazia e l’assenza di una chiara e uniforme normativa nazionale”.

Insomma, potreste fare di più?

“Sì, ma purtroppo l’evoluzione dalla proprietà alla formula ‘pay per use’, guidata dalle nuove tecnologie, è oggi frenata dalla burocrazia e da una normativa ancora ferma al palo che non disciplina adeguatamente le nuove forme di mobilità”.

Quindi serve una funzione di stimolo verso le istituzioni, per accelerare l’adeguamento normativo in favore di una mobilità evoluta. A cosa si riferisce in concreto?

“In Italia manca una definizione normativa di vehicle sharing”, aggiunge Ruggiero, “così come una cornice legislativa unica per gli operatori che si confrontano, a seconda delle città italiane, con disomogenee regolamentazioni del servizio. Alla luce dello stallo in cui da diversi mesi versa il Codice della Strada, l’occasione per velocizzare l’approvazione di una disciplina specifica del vehicle sharing è rappresentata dalla discussione in corso sul DDL Concorrenza, all’interno del quale potrebbe essere riconosciuta la sua particolare funzione pubblica, come elemento integrativo e di sistema, del trasporto pubblico locale”.

InterAutoNews. di giugno 2016, a firma di Pier Luigi del Viscovo

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