La Capitale Automobile Fleet
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“Altro che crescita. Questa è la tempesta perfetta!” Con queste parole Paolo Ghinolfi, presidente di Aniasa (l’associazione dei noleggiatori), ha chiarito come le immatricolazioni di nuove auto in noleggio a lungo termine (NLT), che nel primo trimestre del 2012 risultano in crescita rispetto allo stesso periodo del 2011, non siano destinate a rimanere su questo trend positivo nel corso dei prossimi mesi.
È quanto emerso in avvio dei lavori del forum La Capitale Automobile Fleet, convegno dedicato alle auto aziendali che ha visto la partecipazione di circa 300 operatori, per ascoltare le tavole rotonde a cui hanno preso parte tutti i vertici del settore, dalle Case alle associazioni di categoria, dai noleggiatori ai fornitori di ricambi, al credito.
Le elaborazioni del Centro Studi Fleet&Mobility sui dati semi-definitivi dell’Unrae stimano in oltre 760 milioni la spesa netta per nuove auto in NLT nel primo trimestre, rispetto ai 680 dell’anno precedente.
Questa partenza incoraggiante è dovuta – come ha spiegato Ghinolfi – soprattutto a una buona raccolta ordini fatta alla fine dell’anno scorso, che sono andati in consegna all’inizio del 2012. In effetti, già nel 2011 il NLT aveva fatto registrare un incremento delle immatricolazioni di auto nell’ordine del 20% a fronte di una flotta che a fine 2011 era cresciuta del 2,5%. Il fenomeno si potrebbe spiegare in parte con la necessità di rinnovare molti contratti che erano stati “prorogati” alla loro scadenza (nel 2009 e 2010 – per evitare di rivenderli in un mercato dell’usato depresso dagli incentivi sul nuovo). Una volta arrivati comunque alla fine, questi rinnovi si sono sommati al fisiologico trend del settore, gonfiando appunto le immatricolazioni.
A parte questo, è evidente che il NLT opera nel contesto delle imprese, di cui risente la congiuntura negativa. Però va anche sottolineato che proprio in questi momenti emerge il carattere stabilizzante di questo sistema di acquisizione delle auto. Quando per usare l’auto e tutti i servizi si paga solo un canone mensile, rinunciare a cambiarla non comporta quasi alcun risparmio, perché pur continuando a girare con quella vecchia il canone si paga lo stesso. In questo senso il NLT è meno elastico di altri sistemi alla congiuntura economica.
Come è stato detto nel corso dei lavori, se le Case auto avessero avuto più apertura nel proporre ai loro clienti PMI e partite IVA il NLT, oggi forse sentirebbero meno il morso della crisi sulle vendite: -26% la spesa dei privati per auto nuove nel primo trimestre (4.390 milioni di euro contro i 5.938 del 2011) e -11% quella delle società (1.286 milioni contro 1.448).
Ma è sbagliato dare la croce solo addosso alle Case. Come ha spiegato Marco Terrusi di Mercedes Benz, intervenuto al forum, “le PMI, i professionisti e le piccole ditte sono gestite dalle reti a livello locale e dobbiamo tener presente che si tratta di un prodotto nuovo per i concessionari, ma anche di un canale (i dealer) nuovo per i noleggiatori. Entrambi dunque dovrebbero sforzarsi di guardare più alle opportunità della collaborazione che ai rischi.”
Nel forum si è parlato anche di post-vendita e di usato, a cui guardare non separatamente ma come sistema integrato, che aiuta a mantenere elevato il valore dell’usato, nella misura in cui “la certificazione e la trasparenza della manutenzione eseguita venga poi comunicata adeguatamente al cliente finale dell’usato”, come ha ben evidenziato Franco Oltolini, di CarNext. Però il prodotto usato – per essere apprezzato dal mercato – deve necessariamente venire proposto con un corredo di servizi accessori, primi tra tutti le garanzie per l’assistenza e le riparazioni e i servizi assicurativi.
Infine, è stata evidenziata l’opportunità di puntare all’elettrico per le flotte di veicoli commerciali ad uso urbano. La motivazione alla base di questa indicazione starebbe nella minore rilevanza di problemi legati alle strutture di ricarica, visto che questi mezzi godono normalmente di uno spazio deposito in cui sarebbe possibile ricaricarli. Inoltre, eventuali limiti all’autonomia sarebbero poco significativi per veicoli che devono viaggiare comunque entro confini circoscritti e per poche decine di chilometri al giorno.
Articolo pubblicato su La Repubblica del 18 giugno 2012 a firma di Pier Luigi del Viscovo