Auto, ecco perché il mercato non supererà quota 1.3 milioni
Alla luce delle revisioni sull’andamento dell’economia domestica diffuse dal Governatore Visco e confermate da Christine Lagarde (FMI), ogni previsione sul mercato 2013 delle auto nuove che superi 1.300.000 immatricolazioni appare ottimistica. Bankitalia corregge al ribasso il PIL (-1% rispetto alle precedenti stime di -0,2%), “per effetto del peggioramento del quadro internazionale, nonché delle conseguenze dell’incertezza e del perdurare delle condizioni di credito restrittive”.
Scendendo poi dagli indicatori macroeconomici alla percezione quotidiana, sentiamo dai dealer che la raccolta ordini di gennaio sta viaggiando a un ritmo di meno 25/30% rispetto al gennaio 2012. Non è un bel segnale, considerando che il portafoglio ordini di ingresso (110.000 unità) è già considerato da Unrae “particolarmente basso”.
La congiuntura continua a essere sfavorevole. Le elezioni preannunciano un assetto politico con sostanziali novità rispetto al bipolarismo degli ultimi vent’anni, che dovrà poi confrontarsi subito con l’elezione del Capo dello Stato: è l’incertezza di cui parla il Governatore, per cui molti aspetteranno, prima di decidere acquisti impegnativi. Poi ci sono i morsi della recessione. A dicembre, con l’ultima rata dell’IMU, gli italiani hanno sentito il dolore che prima era stato annunciato. Ci vorrà un po’ per assorbirlo, sperando che la crisi africana non degeneri, riscaldando i prezzi dell’energia (l’Algeria pesa per 1/3 sulle importazioni di gas). Insomma, fino alla primavera non si vedono luci.
Ma bisogna anche considerare che la domanda di automobili nuove è cambiata in modo strutturale. Nel 2000 un’auto per arrivare a 90.000 chilometri impiegava in media 7 anni. Ne 2012 ce ne volevano 8. Solo questo comporta un allungamento di 7 settimane del tasso di acquisto del nuovo. Inoltre, quanto era “vecchia” un’auto di 7 anni nel 2000 e quanto è “vecchia” un’auto di 8 anni nel 2013?
L’Unrae prevede che i privati nel 2013 acquisteranno 35.000 auto meno del 2012, che in base alle peggiorate aspettative economiche potrebbero facilmente diventare 50.000. Il noleggio a lungo termine dovrebbe cederne altre 13/15mila, soprattutto per i minori rinnovi in scadenza provenienti dalle basse immatricolazioni 2009/2010. Il rent-a-car, che l’anno scorso ha comprato 91.000 auto, difficilmente confermerà i medesimi volumi, soprattutto perché l’attesa inversione dei consumi si allontana a dopo la stagione turistica. Ma un grande cliente di auto nuove è lo stesso sistema che le distribuisce: tra demo e km zero nel 2012 sono state immatricolate 177.000 vetture (33.000 meno del 2011). È improbabile che i concessionari nel 2013 abbiano la capacità finanziaria di assorbirne altrettante, viste le difficoltà in cui versano: Federauto già a dicembre prevedeva un 2013 da 1.330.000 targhe. Tutto considerato, 1.300.000 sarebbe un buon risultato. Per gli operatori la domanda è sempre la stessa: cosa deve cambiare perché anche con questi volumi si facciano soldi?
Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore Motori il 15 febbraio 2013 a firma di Pier Luigi del Viscovo