Auto, un affare solo per i ricchi
L’auto nuova sta diventando sempre più un mercato per ricchi. Dall’analisi del mercato a valore del Centro StudiFleet&Mobility, su un arco di sette anni, dal 2006 al 2012, emerge che le prime cinque posizioni sono sempre più occupate dai brand premium o semi-premium. Escludendo Fiat, che tiene la vetta grazie ai suoi volumi, pari a circa 2 volte e mezzo quelli del secondo classificato, la competizione vera è dal 2° al 5° posto. Il brand più significativo e tonico appare senz’altro Volkswagen, che passa dalla quinta posizione del 2006 alla seconda degli ultimi due anni. Una crescita costante fondata sì sui volumi, ma anche sulla capacità di alzare il valore medio unitario delle auto vendute dai 20.082 euro del 2006 ai 22.854 del 2012 (ma nel 2011 erano addirittura 23.365): fare volumi con vetture di prezzo più elevato è possibile solo per un marchio davvero tonico e ben gestito. La prova che si tratta di buon governo arriva dall’altro brand della casa di Wolfsburg, Audi. Entrato in quinta posizione nel 2009, ha scalato fino alla terza piazza del 2012. Questa escalation è però frutto esclusivamente dei volumi, passati in termini di quota dal 2.8% del 2009 al 3.6 del 2012, al costo di aver diminuito il valore medio unitario, da 40.178 euro a 38.510, rispettivamente.
Altro brand con una percorso significativo è Ford. Nel 2006 per pochi decimali si è piazzato alle spalle di Volkswagen in 6° posizione, salvo poi balzare al secondo posto nel 2007, l’anno di picco storico del mercato. Posizione che ha recuperato e tenuto nel biennio dei recenti incentivi, 2009/2010, quando riuscì a cavalcarli alla grande grazie alle nuove Fiesta e Ka. Ma poi negli anni della flessione ha perso due posizioni, finendo nel 2012 al quarto posto. La spiegazione sta nelle vendite in valore, passate dall’8,3% del 2009 al 6,3 del 2012. Il significato sta invece nella forte competitività del segmento generalista, attaccato negli ultimi anni dai coreani e da Chevrolet.
Pressioni che non disturbano più di tanto BMW, che dopo aver occupato la terza posizione nel 2006 e 2007 è arrivato alla piazza d’onore nel 2008, con una quota in valore del 7,1% e un prezzo medio di circa 46.500 euro a macchina. Poi la quota è ritornata intorno al 6%, con un valore medio sempre al vertice (42.658 euro nel 2012), ma non è bastato: qualcuno ha fatto meglio.
A parte Fiat, che si riserva la vetta, nelle altre 4 posizioni in sette anni si sono piazzati 12 volte i brand premium (Audi, BMW e Mercedes), 7 volte Volkswagen e 9 volte i brand generalisti (Ford e Opel). In sette anni, passando dal record storico ai minimi attuali, le vendite di auto nuove saranno anche ridotte al lumicino, ma sono sempre più un affare per ricchi.
Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore il 7 agosto 2013 a firma di Pier Luigi del Viscovo