Cosa chiedono i fleet mgr’s
Una donna assegnataria di una company car non dovrà più accontentarsi di una vettura scelta e pensata per i colleghi maschi, ma troverà nella car policy della sua azienda un’auto più adatta alle sue esigenze e ai suoi gusti. Allo stesso modo, un papà o una mamma troveranno nella car policy la macchina spaziosa per muoversi nel tempo libero con la famiglia, mentre un single potrà godersi una vettura più sportiva o trendy.
Sono i prossimi orientamenti con cui costruire una car policy per le auto aziendali, emersi dall’ultimo incontro dei principali fleet manager italiani, in rappresentanza di importanti aziende, da Procter&Gamble a Ericsson, da Whirlpool a Barilla a Lavazza, per citarne alcune.
Il pensiero forte, alla base di queste innovazioni, è che l’auto aziendale deve essere vista per quello che è: non solo un mezzo di lavoro (e dunque un costo da contenere) ma anche uno strumento di motivazione e soddisfazione per l’asset più strategico di un’impresa, le persone. Soprattutto in un periodo di crisi, in cui l’azienda deve chiedere il massimo sforzo a ciascuno per restare appena competitiva.
L’iniziativa fa parte del Client Advisory Board di LeasePlan Italia, nato due anni fa per sostenere “una strategia commerciale che ruota ruota attorno ai nostri Clienti, – spiega il direttore commerciale Gavin Eagle – ponendo fleet manager e driver al centro di ogni attività. Il Cliente è il protagonista indiscusso attorno al quale modellare idee e servizi. L’iniziativa raccoglie un Panel di Clienti rappresentativi a livello globale, al fine di condividere nel modo più ampio possibile le tematiche inerenti a quello che sta accadendo nel nostro settore, ma soprattutto a quello che in qualche modo accadrà, in termini di prodotto e di servizio. Questo ci permette di capire sempre meglio, a livello strategico, il comportamento dei nostri Clienti e l’orientamento, fornendoci strumenti preziosi per poter anticipare i loro bisogni. Nell’ambito del CAB è possibile infatti condividere idee, esperienze e know-how per definire in maniera trasparente ed intelligente una strategia di approccio al noleggio a lungo termine che guardi realmente al futuro anticipandone i trend.”
Lo stimolo principale l’ha dato Fabrizio Fornezza, amministratore delegato di GFK-Eurisko, presentando uno studio sull’evoluzione dei clienti di automobili, da cui emerge che per le persone, in particolare quelle in posizioni direttive (per Eurisko: quadri e dirigenti), “cresce l’attenzione alla qualità della vita e crescono i percorsi di soggettività”, che tradotto per chi gestisce le flotte significa: attenzione! per chi ha una company car la parte “off duty” dell’auto diventa sempre più importante e dunque il tipo di macchina può avere una funzione di soddisfazione e motivazione maggiore che in passato. “La domanda non va in direzione di un upgrading (un’auto di categoria superiore – ndr), ma di compartecipazione alla scelta, personalizzazione, insomma di un ripensamento dei benefit di tipo più qualitativo all’interno di una strategia di attenzione vera alle risorse umane (persone).”
Per quanto riguarda invece l’universo femminile, Fornezza ha ricordato che la presenza di donne ai “piani alti” delle imprese (quadri/dirigenti) è aumentata “di quasi il 350% in 15 anni, il che significa non soltanto stili diversi di approccio al lavoro, ma bisogni completamente diversi, che richiedono un nuovo approccio aziendale.” Quando si parla di company car, spesso si pensa che la donna desideri un’auto piccola, tonda, dai tratti ludici ed infantili. Al contrario, privilegia la concretezza (affidabilità, praticità, sicurezza e consumi contenuti) senza tuttavia rinunciare alla gratificazione che una vettura bella e dallo stile aerodinamico fornisce. La manovrabilità dell’auto è apprezzata dal 23% delle donne rispetto al 13% degli uomini. Il 56% delle donne sceglie la marca e il modello in piena autonomia, attingendo direttamente alle fonti informative quanto e più degli uomini: recandosi presso le concessionarie (58% rispetto al 57% degli uomini) e/o visitando saloni e seguendo la pubblicità (27% rispetto al 23% degli uomini).
Ma non sono solo le donne a imporre un nuovo modo di approcciare la car policy. Tutti gli assegnatari di company car, consapevoli di esprimere una professionalità elevata, sono anche portatori di esigenze differenziate. Meno importanza data alla potenza dell’auto, in favore di abitabilità, armonia delle forme, impatto ambientale. “Ma la golden share dei desideri – conclude Daniela Maiani, responsabile settore auto di GFK-Eurisko – è un’auto su misura, piccola o grande, citycar o off-road non importa. Ciò che importa è il taylored, il su misura, capace di rispecchiare la persona, dimostrando agli altri che si possiede una sorta di unicum.”
I fleet manager “illuminati” presenti hanno condiviso la necessità di guardare a questi trend con attenzione e progettualità, per prepararsi a ciò che domani desidereranno tutti i loro “clienti interni”.
Articolo pubblicato su IlSole24Ore del 27 marzo 2012 a firma di Pier Luigi del Viscovo