Crossover e suv frenati dalle policy aziendali

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Nel primo trimestre dell’anno un’auto venduta ogni cinque è un SUV o un crossover (+15% in volume rispetto al 2013). Stanno trainando la ripresa, insieme ai noleggi(+30% in volume nei primi 3 mesi). Verrebbe da concludere che flotte e SUV viaggiano insieme e viaggiano bene.

“Un grande successo di vendita – secondo Enrico Atanasio, a capo delle flotte e del remarketing di Fiat Chrysler Automobiles per Europa, Medio Oriente e Africa riconosciuto anche sul mercato dell’usato dove oggi un SUV gode di un valore residuo più alto di 3-4 punti rispetto alle berline e sw. Comfort, sicurezza, alto valore residuo sono tutti elementi apprezzati dal mondo flotte.

Che le imprese siano favorevoli ai SUV lo conferma il fleet manager di Cisco Italia: “Negli ultimi anni i nostri driver sono diventati molto sensibili alla sicurezza, per cui tendono ad ordinare auto con 4 ruote motrici, Inoltre il SUV dà la sensazione di maggior protezione e sicurezza. Pertanto, SUV e Crossover rientrano nella nostra car policy, esattamente come le altre auto a condizione però che rispettino i vincoli sull’inquinamento, fattore estremamente importante per noi. Secondo Alfonso Martinez Cordero, A.D. di LeasePlan:Sul valore residuo c’è qualche leggero punto in più. Ma non bisogna dimenticare che questo vantaggio competitivo viene compensato dal fatto che le aziende sono sempre più attente alle emissioni di CO2 per le quali hanno parametri sempre più stringenti. Se consideriamo che da anni il tetto massimo di tollerabilità dei livelli di CO2 si abbassa sempre più, possiamo affermare che i due valori insieme si bilanciano.

Sarà per questo che nel 2013 i noleggiatori hanno scelto un SUV per meno del 12% delle immatricolazioni (27.000 su 233.000), mentre i privati li hanno preferiti per il 20% (165.000 su 834.000) e le società per il 21% (51.000 su 244.000): come mai valori tanto diversi tra società e noleggio?

In effetti, il cluster delle società identifica una clientela “flotte” come il cluster dei noleggiatori, ma con delle differenze. Con qualche approssimazione, non è sbagliato affermare che le flotte medio-grandi ricorrono in gran parte al noleggio a lungo termine (NLT), laddove molte aziende con poche vetture usano ancora il leasing o l’acquisto diretto. La diversa penetrazione dei SUV (e dei crossover) nei due segmenti trova una sua motivazione proprio nelle dimensioni: a una flotta piccola spesso corrisponde un’azienda di dimensioni contenute, dove le scelte sulle auto possono godere di una libertà maggiore. Per le grandi flotte le cose vanno un po’ diversamente, come ci spiega bene ancora Martinez: “I SUV ed i Crossover rientrano nelle car policy ma spesso come un’opzione speciale o come benefit di alto livello da destinare alla fascia dei dirigenti, soprattutto per le multinazionali e le grandi aziende. Diversa è la situazione per le PMI ed i professionisti con partita iva, che non hanno al loro interno la differenziazione in fasce, come accade per le grandi aziende.

Dall’analisi del solo NLT (dove sono concentrate le flotte medio-grandi) nei primi tre mesi dell’anno in corso emergono dati ancor più significativi. In un momento di grande crescita delle immatricolazioni (+23% rispetto allo stesso periodo del 2013), delle oltre 42.000 nuove vetture circa il 6% sono SUV. Tra i 50 modelli più venduti, solo 9 sono SUV, e nessuno prima della 30esima posizione. Ma ciò che stupisce è il fatto che in numeri assoluti, rispetto al primo trimestre 2013, le vendite di SUV in NLT risultino inferiori dell’11%, nonostante appunto un mercato in crescita a due cifre.

In verità, guardando alle dinamiche dei singoli modelli, sembra emergere una motivazione che poco ha a che fare con i SUV e molto piuttosto con le logiche tipiche delle grandi flotte. Quando alcuni SUV che hanno venduto bene nel NLT mostrano segni di cedimento nelle vendite (è il caso della Fiat Freemont, ma anche della Peugeot 3008 e della BMW X3), non vengono rimpiazzati necessariamente da SUV di altri brand. A conforto di questa conclusione, si può citare il caso del Nissan Qashqai. È un SUV/crossover che ha avvicinato tanti a questo nuovo tipo di auto. Secondo l’analisi del Centro Studi Fleet&Mobility, nel 2013 è risultato il settimo modello per vendite a valore (con una quota del 2,3%) e, tra i top 15 modelli, si è piazzato al terzo posto per valore medio unitario a listino delle vetture vendute, con 25.676 euro, alle spalle della BMW Serie 3 e della Mercedes Classe A. Anche nei primi 3 mesi del 2014 viaggia a una quota di immatricolazioni intorno all’1,8% in volume: ebbene, tra gli acquisti del NLT non arriva allo 0,2%. Nell’intero 2013 non è andato oltre lo 0,8% delle immatricolazioni dei noleggiatori a lungo termine.

Sembra che le grandi flotte tendano a scegliere i grandi generalisti, che sono in grado di offrire una soluzione per quasi tutte le fasce di utilizzatore, ricorrendo poi ad Audi, BMW e Mercedes per completare la car policy per i piani alti dell’azienda. Altri brand, per quanto portatori di uno o due modelli di grande successo, incontrano la riluttanza dei fleet manager ad includerli nelle car policy.

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore il 10 luglio 2014 a firma di Pier Luigi del Viscovo

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