Dall’auto-noleggio al mobi-noleggio. Bisogna attrezzarsi

 In Bollettino, Noleggio

Per Grégoire Chové, ad di Arval, “le statistiche attuali riflettono il vecchio mondo del NLT. Oggi pensiamo alla consulenza ai clienti, nell’evoluzione verso la mobilità”. Sulla stessa linea Alfonso Martinez Cordero, A.D. di LeasePlan e vicepresidente di Aniasa: “Abbiamo imparato molto da questa crisi. Siamo convinti che l’auto sarà ancora al centro, ma ascoltiamo i clienti per soddisfare anche le esigenze diverse”. Ancora più specifico Claudio Manetti, ad di Leasys: “Oggi contiamo le macchine, domani conteremo tempo e chilometri. Ben venga arricchire il prodotto NLT con altri servizi. Stiamo imparando, con Enjoy, come il cliente usa la tecnologia e come si sposta”. Sono dichiarazioni fatte a Roma, il 12 giugno, nel corso de La Capitale Automobile fleet curata dal Centro Studi Fleet&Mobility, da cui emerge che i noleggiatori a lungo termine non si stanno godendo la bonanza ma guardano avanti. 150630 Mobi-noleggio2 - IlGiornale_Pagina_1

L’avevano detto, presentando la loro visione per il 2030, curata dal Centro Studi Fleet&Mobility: non più solo auto-noleggio, ma mobi-noleggio. Per cominciare, già offrono un noleggio ‘medium term‘ per clienti che vogliono un’auto per un periodo limitato, da 1 a 24 mesi. E subito si stanno confrontando con l’essenza stessa del prodotto, che richiede cambiamenti non marginali. Il NLT è un contratto legato alla targa del veicolo. Un noleggio di mesi non potrà essere più così, ma somiglierà di più al rent-a-car. “Non siamo fabbriche di targhe – ha detto Andrea Cardinali, ad di Alphabet e vicepresidente di Aniasa – “Difficile vendere un prodotto flessibile se quello che costruiamo è solo il NLT standard”.

Che significa? Forse che la stessa costruzione del prodotto (valore residuo, ammortamento, assistenza, assicurazione) non potrà essere rigida sui 48 mesi se poi il veicolo deve stare in modo flessibile sul mercato? È una questione tecnica, d’accordo, ma è la cifra di quanto profonde siano le riflessioni in casa dei noleggiatori.

Nel frattempo, il NLT sta penetrando sempre di più tra le PMI e i professionisti con Partita IVA, causando non piccole alterazioni allo status quo. Sono i clienti su cui i concessionari fanno gli affari migliori, nella vendita e nel post-vendita. E anche le Case non ridono.

Da un’analisi sulle vendite 2014 in valore, condotta come ogni anno dal Centro Studi Fleet&Mobility, emerge che l’impennata di immatricolazioni a noleggio, spinta anche da questi nuovi clienti, ha portato a una diminuzione del valore netto del mercato intorno ai 200 milioni di euro, a causa del fatto che le vendite fatte ai noleggiatori godono di sconti ben maggiori di quelli che i concessionari praticano ai clienti.

Articolo pubblicato su Il Giornale del 30 giugno 2015, a firma di Pier Luigi del Viscovo

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