Daniele Schillaci (Nissan): «Sulle auto elettriche deciderà il cliente, ma la rivoluzione è già qui»

 In Bollettino, Nuovo

Perché non abbiamo più un Nokia in tasca? Perché alla fine sono sempre i clienti che scelgono. Il bello dell’umanità è che le persone hanno la capacità di capire quale cosa rende la vita migliore e più facile». Con questa breve (ma pesantissima) pillola di marketing Daniele Schillaci ha segnato lo stato dell’arte per le auto a propulsione elettrica, per Nissan e per l’intera industria. Schillaci è vice presidente esecutivo vendite e marketing e direttore globale dei veicoli elettrici di Nissan Motor Company, oltre ad avere la responsabilità diretta della regione asiatica (incluso il Giappone, quindi).

Si tratta di un manager italiano di cui andare fieri, poiché si è affermato in un contesto non facile, che abbiamo incontrato a Roma, insieme all’amministratore delegato di Nissan Italia, Bruno Mattucci.
«Se l’elettrico – ha proseguito Schillaci – malgrado le nostre passioni e visioni non avesse questa magia di rendere la vita migliore e più facile al cliente, sicuramente non staremmo qui a discuterne. È una tecnologia pulita e più bella da guidare perché più eccitante, grazie all’accelerazione fantastica. Poi il cliente sceglierà se vuole un’auto elettrica o a benzina o diesel. È il bello del nostro mondo. Ci sono settori che sono scomparsi perché altri sono apparsi, mentre ci sono settori che hanno resistito perché avevano un valore aggiunto per il cliente che è rimasto nel tempo».
Aver iniziato a investire sulle auto elettriche molti anni fa ha permesso a Nissan di accumulare un’esperienza preziosa sulle dinamiche che regolano la domanda. Tanto che, nonostante investimenti cospicui (ma non indicati), Schillaci non se l’è sentita di sbilanciarsi su tempi e volumi di vendita di queste vetture, fissando su un generico 2025 il momento in cui “ci saranno tanti veicoli elettrici nelle strade”.
Alla domanda se eventuali incentivi potrebbero fare la differenza, è stato ribadito che certamente aiuterebbero, ma non farebbero comunque la differenza tra l’accettazione e il rigetto da parte del pubblico.

«All’inizio di una nuova tecnologia gli incentivi possono accelerare l’accettazione del cliente, ma non è detto che senza incentivi non si facciano risultati». Anche qui, come dargli torto?
Sempre l’esperienza di questi anni ha consentito poi a Bruno Mattucci (manager intelligente e concreto) di indicare i veicoli commerciali come il settore che più e prima delle auto possono dare (e stanno dando) un significativo ritorno di vendite per i propulsori elettrici.

«Sui veicoli commerciali leggeri, anche senza incentivi, stiamo registrando un incremento di domanda che nessuno si aspettava nemmeno pochi anni fa. Ha iniziato DHL con un test su due veicoli Nissan, che ha permesso un’analisi costi/benefici, che sono apparsi evidenti: consegnare nei centri storici senza pagare l’ingresso; consegnare in orari in cui non sarebbe consentito a mezzi rumorosi, grazie alla silenziosità del motore elettrico; ma soprattutto l’incredibile affidabilità di questi veicoli e la riduzione dei costi di manutenzione (il total cost of ownership). Adesso oltre a DHL abbiamo GLS e Poste Italiane, oltre ad Amazon che, pur delegando a terzi le consegne, pretende che almeno una parte della loro flotta sia elettrica. È la conferma che la tecnologia parte quando dà un vantaggio concreto».

Concludendo, un incontro molto illuminante questo avuto pochi giorni fa con i vertici di Nissan. Dalla loro esperienza sul campo un’indicazione per tutti gli addetti ai lavori: guardare alle statistiche di vendita per capire quanto realmente oggi (non in un tempo indefinito) l’elettrico incontri la domanda dei clienti. Un incontro che ci sentiamo di raccomandare anche agli analisti finanziari di Wall Street, alle prese con i titoli Tesla e Ford.

Articolo uscito su Il Sole 24 Ore del 14 giugno 2017, a firma di Pier Luigi del Viscovo

img_7954.jpg
Recent Posts

Leave a Comment

Start typing and press Enter to search