È IL MOMENTO DI REAGIRE AI COLPI BASSI

 In Bollettino, Nuovo

L’hanno presa male nel mondo dell’auto questa storia di Sala che rifiuta i loro soldi accomunandoli a pornografia, tabacco e odio razziale. Reagendo d’istinto hanno fatto il suo gioco. Senza le macchine nessuno se lo sarebbe filato, mentre a lui interessava la bagarre mediatica, visto che quello più che un bando è un manifesto ideologico. All’uomo sta stretto Palazzo Marino, soprattutto quando vede la prateria del centrosinistra, piena di voti ma assolutamente sgombra di politici spendibili nel prossimo futuro. Così prepara l’immagine: una pista ciclabile qua, un’esclusione da un bando là. Menando dove è facile. Sull’auto è fin troppo facile. Avevamo appena scritto che il partito pro-auto, che dovrebbe fronteggiare quello anti, nemmeno esiste.

Infatti, l’hanno presa come un’offesa, uno sgarbo. Invece, come diceva Don Corleone, non è personale, è solo business. La vendita di auto nuove vale 40 miliardi di euro. Se un’amministrazione ti colpisce, c’è poco da mettere il broncio e molto da reagire. Ma da noi regna l’idea che l’industria debba restare neutrale e cercare l’armonia. Questa posizione ha più di un fondamento, poiché il piano della politica e quello del business sono diversi. Tuttavia, non può essere un dogma assoluto. L’industria non deve entrare nelle questioni della politica, giusto. Ma se è la politica a entrare nelle vicende dell’industria? A quel punto, non si tratta più di etica ma di sopravvivenza: più che l’amor poté il digiuno. Chi va a lavorare ogni giorno e fa il suo dovere si aspetta che anche ai piani alti facciano il loro, il cui risultato in sintesi consiste nel permettere al lavoratore di tornare anche il giorno dopo: ossia, tenere in vita l’impresa e con essa il suo lavoro. Se qualcuno piccona il tuo business devi reagire, per responsabilità e con forza. Se non sei terzo, non puoi agire da terzo. Porgere l’altra guancia non può essere un’opzione.

Non chiederti cosa fa il tuo Comune per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Comune. Mesi fa, quando Roma vietava la circolazione alle auto Euro 6d, si discuteva sull’opportunità che l’industria si offrisse di pagare le multe prese dai suoi clienti. Sarebbe stato uno schiaffo in piena faccia. Ovviamente, non se ne fece niente. Adesso, col senno di poi e dopo quest’altro colpo basso…

 

Articolo pubblicato su il Giornale, il 10 giugno 2020 a firma di Pier Luigi del Viscovo

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