Flotte aziendali, al via la stagione degli acquisti.
Nel 2014 le immatricolazioni a uso noleggio dovrebbero attestarsi intorno alle 240mila unità. Di queste, il noleggio a lungo termine ne assorbirebbe 140/142.000, secondo le stime del Centro Studi Fleet&Mobility.
Il NLT soddisfa una domanda che in grandissima parte è di sostituzione, ossia originata da vetture già oggetto di un contratto di NLT, che è arrivato alla sua scadenza naturale e deve essere dunque sostituito con un altro veicolo che darà vita a un altro contratto. Non tutti i contratti in scadenza vengono rinnovati con un medesimo noleggio (con la stessa o con altra società di noleggio poco importa ai fini di questa rappresentazione). Alcuni perché il contraente opta per una forma di acquisizione diversa: un leasing o un acquisto in proprietà, magari con servizi accessori, finanziari e operativi. Altri perché semplicemente non serve più la vettura in quanto non c’è la persona che la usa: in questi anni di crisi, il saldo degli occupati è stato negativo e ha riguardato anche le imprese con flotte affidate a personale viaggiante.
Di contro, la formula continua ad attrarre nuovi clienti, che reputano conveniente e comodo affidare la gestione delle auto a un’unica società, a fronte di un costo certo.
Il saldo tra quelli che adottano il noleggio e quelli che lo abbandonano è stato negli ultimi anni leggermente positivo e tutto lascia supporre che lo sarà anche nel 2014. Ma si tratta di migliaia di unità che dunque pesano poco sulle 400.000 vetture gestite (esclusi i mezzi commerciali).
Tutto questo per dire che le previsioni di immatricolazioni del noleggio a lungo termine sono molto determinate dalle scadenze dei contratti attivi, che registrano alcune novità.
Le durate si sono allungate. In media, i contratti a 48 mesi pesano la metà, mentre quelli a 36 mesi sono un terzo. Ma questo non è vero per tutti gli operatori. Quelli che fanno capo a un costruttore hanno invece una quota di contratti inferiori ai 36 mesi che pesa per oltre la metà, probabilmente perché partecipano a forniture concertate con la Casa, verso i concessionari o verso società di rent-a-car (il cosiddetto rent-to-rent). Secondo le elaborazioni del Centro Studi Fleet&Mobility sui dati del Portale Noleggio UNRAE, la media dei primi 6 operatori dà un 40% di contratti a 48 mesi e un 28% a 36 mesi.
Le scadenze di contratti a 48 mesi provengono dalle immatricolazioni del 2010, che furono piuttosto contenute (121.000) a causa degli incentivi sul nuovo che avevano depresso le quotazioni dell’usato – spingendo i noleggiatori a prolungare per non perdere soldi sull’usato, appunto. Le scadenze dei contratti a 36 mesi provengono invece dal 2011, anno di picco per le immatricolazioni del noleggio a lungo termine (147.000 macchine, con dentro anche una grossa fornitura a Poste Italiane).
Ma c’è un’altra variazione di cui tener conto: le “auto-immatricolazioni” (circa 186.000 macchine, secondo l’UNRAE). Sono immatricolazioni di Case e concessionarie (per semplicità km0, ma non solo), di cui una quota fatta a “uso noleggio”: intorno a 10/12.000 vetture.
L’elaborazione di tutti questi dati porta a una previsione di 140/142mila targhe di NLT nel 2014 (grazie anche alla fornitura Enel), rispetto alle 133.000 del 2013.
Allungare la durata del NLT è una strategia che le imprese devono considerare con molta attenzione e prudenza. Da un lato, è una strada facile: le macchine e i motori sono molto più longevi di 5/10 anni fa, un ammortamento di 4 anni indice sul canone mensile meno di uno a 3 anni. Dall’altro, le auto stanno andando verso un’innovazione molto rapida, soprattutto legata alla telematica: un’auto del 2014 sarà adeguata nel 2017 tanto da poter durare ancora un altro anno? Parliamo di sistemi di connettività “auto-auto” e “auto-centrale operativa”, con ricadute sulla sicurezza e sull’efficienza del post-vendita.
Il noleggio a breve (rent-a-car), che nel 2013 si è fermato a 83.000 macchine rispetto alle 90.000 dell’anno precedente, dovrebbe recuperarle tutte, in funzione della ripresa dei flussi turistici in entrata. Secondo Fabrizio Ruggiero, presidente di Aniasa e CEO di Europcar, “la domanda di RAC nel 2014 è prevista in crescita di circa il 3/4%, grazie a una ripresa del turismo incoming, non tanto dall’Europa quanto dagli USA, ma anche da Australia, Russia e Brasile”.
Però per il noleggio a breve occorre tener conto anche delle politiche push delle Case, che già si sono viste nel 2013. Il RAC è sempre stato un mercato tattico per i costruttori, perché reagisce immediatamente alle offerte irrinunciabili. Quando c’è bisogno e subito di volumi, la prima telefonata è per l’autonoleggio a breve. Negli ultimi due anni è accaduto anche un altro fenomeno. A causa delle scarsissime vendite di auto nuove a privati, le concessionarie hanno ritirato poco usato. Quelli che non si erano già strutturati con canali di approvvigionamento alternativi (import e noleggio) si sono trovati con meno prodotto rispetto alla domanda, in un anno in cui avevano bisogno disperato di fare fatturato per bilanciare il calo del nuovo. Le Case, per rifornire le reti, hanno pensato bene di “costruire” più prodotto usato proponendo al RAC forniture con elevata percentuale di riacquisto (fino al 100% di buy-back) e durata contenuta (sei mesi, anche meno in certi casi). Il 2014 sarà ancora un anno di basse vendite di auto nuove. L’UNRAE stima 1.335.000 targhe. Potranno essere un po’ di più, ma non tante di più da generare la quantità di permute necessaria a soddisfare la domanda di usato, che si preannuncia comunque in rapporto di due a uno col nuovo. Anche questa analisi è confermata da Ruggiero, che aggiunge: “L’usato nel 2014 continuerà a tirare e a spingere i noleggiatori a una rotazione veloce, aiutata pure dalle offerte delle Case alla ricerca di volumi”.
Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore Motori – Speciale Flotte Aziendali, il 26 Febbraio 2014 a firma di Pier Luigi del Viscovo