Freemont. Lezione di marketing

 In Bollettino, Nuovo

Lezione di marketing strategico da Torino. Un brand può essere impiegato con un marketing mix diverso dal suo posizionamento strategico, quando ciò serve ad attaccare i concorrenti nel loro core business. Caso pratico: Fiat Freemont. Analisi del mercato: domanda molto bassa, dopo gli incentivi e a causa di una situazione socio-economica gravissima; bassa soprattutto nei segmenti strategici di Fiat, prima favoriti dagli incentivi (e ora satolli di nuove auto piccole) e poi massacrati dalla crisi. Analisi della concorrenza: molto aggressiva, con prezzi/promozioni allettanti e prodotti a volte più nuovi di quelli Fiat. Prodotti: Panda (in run out), 500 e Punto Evo (già remake della Grande Punto) sono dei best seller – tutti molto buoni e apprezzati, ma indeboliti dall’età. Prezzi: non aggressivi, giusti per i prodotti – in linea o anche sopra la concorrenza. Stato della rete: grande fatica per vendere (pochi) prodotti buoni ma obsoleti che danno un margine comunque basso – in apnea almeno fino alla nuova Panda.

Strategia: lanciare un prodotto tattico per attaccare i concorrenti in un segmento importante per loro, in modo da allentare la pressione sui segmenti strategici per Fiat e dare allo stesso tempo da vendere alla rete un prodotto nuovo ad alto margine.

Esecuzione: Fiat Freemont, con un posizionamento prodotto/prezzo molto aggressivo, per puntare ai clienti dei SUV e Crossover finora appannaggio di Opel Antara, Ford Kuga, Nissan Qashqai, Toyota Rav4 e Volkswagen Tiguan, molto distanti dalla tradizionale (e strategica) gamma Fiat.

Da un’analisi del Centro Studi Fleet&Mobility emerge che con Freemont il cliente si porta a casa molto di più allo stesso prezzo dei concorrenti o anche meno. Dimensioni: Freemont (lungo 4,89 metri) stacca di molto l’Antara (458), la Qashqai (454), la Rav4 (445), la Kuga (444) e la Tiguan (443). Non è giusto ridurre le auto solo ai centimetri, ma tanto spazio in più soddisfa esigenze superiori di abitabilità. Prezzi: a settembre la Freemont 170 CV aveva un listino di 27.351 euro, più o meno in linea con la Tiguan 140 cv, la Qashqai 150 cv e l’Antara 163 cv, mentre per la Rav4 150 cv o la Kuga 140 cv servivano 700 o 1000 euro in più, rispettivamente.

Il mix prodotto/prezzo aggressivo di Freemont – molto utilizzato anche in comunicazione, con un allestimento invidiabile e un prezzo d’attacco di 24.900 euro – potrebbe indurre i consumatori a ritenere che la qualità sia modesta, facendo perdere affidabilità al brand. Tale rischio prescinde dalla qualità intrinseca del prodotto, che può sostenere un prezzo ben più elevato, come i clienti stanno già scoprendo. Eppure i vertici Fiat hanno deciso di correrlo, proprio perché Freemont insiste su un segmento molto distante dai prodotti strategici Fiat, che hanno un posizionamento in linea o leggermente superiore a quello dei diretti concorrenti.

L’analisi per individuare il posizionamento Fiat nei segmenti strategici è stata condotta sulla Punto Evo 1.2 Start&Stop MyLife 5 porte benzina da 69 cv, che a settembre aveva un listino di 14.301 euro, con autoradio e clima di serie. Le dirette concorrenti (Citroen C3, Ford Fiesta, Nissan Micra, Opel Corsa, Peugeot 206, Renault Clio, Toyota Yaris e Volkswagen Polo) sono state selezionate prendendo la versione più confrontabile per potenza e allestimento. Risultato. Tutte sono più corte della Punto (tra -1 e -7%), ma quasi tutte mostrano un gap di prezzo (tra -3 e -13%) ancora maggiore di quello sulla lunghezza. Uniche eccezioni: la Polo, con un premium del 3%, la Yaris (lunghezza -7% vs listino -2%) e la Clio, proporzionata a -1 e -1.

In altri termini, chi sceglie la Punto Evo si porta a casa un prodotto leggermente più comodo, ma paga questa comodità. Diversamente da quanto accade per Freemont.

Articolo pubblicato su IlSole24Ore del 29 novembre 2011 a firma di Pier Luigi del Viscovo

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