IL PUNTO D’AGOSTO SUL MERCATO AUTO

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La transizione elettrica imposta non sta in piedi nel mercato. Però il danno è stato compiuto ai danni di un’industria che si è lasciata asfaltare dalle politiche green, con impatti occupazionali, sociali e politici. Grazie alla pandemia i costruttori hanno fatto bilanci stellari. Lo scorso anno il mercato italiano ha superato i 37 mld di euro, come nel 2010 quando si vendevano quasi 1 mln di auto in più. Il mercato è in ottima salute, fa un sacco di soldi. D’ora in avanti però bisogna guardare non solo alle auto nuove ma a quelle circolanti, per l’assistenza e le vendite di usato. La vita media è 25 anni, e bisogna tenerle in ordine. Elettrico sotto il 4%. In altri Paesi è più alto. Molte sono a noleggio per evitare il rischio di obsolescenza e usura batterie. Le plug-in le prendono le aziende per scriverlo nei bilanci, ma poi vanno quasi sempre col motore termico consumando molto di più. Ma la domanda è: fin dove arriverà la curva di adozione delle elettriche in Europa? Ogni Paese avrà un suo tetto, al 20 anche 30%, oltre il quale le persone non vorranno la scomodità dell’auto elettrica.

 

Intervista di Pierluigi Bonora su ACI Radio Radio a Pier Luigi del Viscovo del Centro Studi del Viscovo

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