Incentivi auto e investimenti pubblicitari
Cui prodest? Chi trae vantaggio dagli incentivi a sostegno della vendita di automobili nuove? Certamente le Case automobilistiche. In particolare, quelle che hanno modelli “in spolvero” con le caratteristiche giuste per ottenere il massimo dell’incentivo. Dunque le Case “generaliste”, tra cui Fiat, ma in buona compagnia, ottima, direi. Anche la filiera ne trae vantaggio, a cominciare dai concessionari. E basta? No, non basta.
C’è anche un’altra ricaduta positiva: il mercato della pubblicità. Il comparto auto è il secondo investitore pubblicitario dopo l’alimentare. Il grafico (costruito dal Centro Studi Fleet&Mobility sui dati ufficiali Nielsen) riporta il valore percentuale degli investimenti pubblicitari delle Case a gennaio (pre-incentivi) e nel periodo febbraio-dicembre. All’inizio del 2009, quando eravamo in piena crisi e i clienti a tutto pensavano fuorché a cambiare l’auto, il mercato pubblicitario perdeva oltre il 30% rispetto all’anno precedente. A febbraio sono stati varati gli incentivi (e che incentivi!) e subito le Case hanno aumentato la spesa pubblicitaria, per attirare i clienti in concessionaria. Risultato: il mercato pubblicitario ha recuperato, limitando la flessione rispetto al 2008 al 19%, grazie appunto al periodo febbraio-dicembre dove la perdita di giro d’affari è stata del 17%.
Il grafico mostra gli investimenti delle Case in pubblicità a sostegno della vendita di auto nuove. Dagli 840 milioni del 2007 ai 662 del 2009, che certamente sarebbero stati molti meno senza la “corsa al cliente” scatenata dagli incentivi. In valore assoluto, il recupero ha portato circa 100 milioni in più di ricavi nelle tasche degli operatori pubblicitari, prima fra tutti la televisione, che attira circa i 2/3 del totale investimenti. Quindi, ricapitolando, il Governo ha a cuore la pace sociale e l’occupazione, e dà gli incentivi al mercato auto, che poi ne spende una parte in televisione: è un cerchio o no?