LA COMUNICAZIONE NON AUTO-CENTRICA
Oggi i costruttori devono aprire la mente al contorno, per non perdere quella rilevanza che l’auto ha nella mobilità. Occorre aprirsi ai nuovi modelli di mobilità e all’intelligenza artificiale, senza rinunciare a ciò che è l’auto. Dobbiamo chiederci cosa fare affinché la tecnologia diventi per tutti? Occorre ridisegnare tutto e questa è un’opportunità economica fantastica. Basta che la politica decida una strategia che sia economicamente e socialmente accettabile. Ritagliare a forza le piste ciclabili dentro le carreggiate è sbagliato. Devono starne fuori e se non le puoi fare accetta che non le puoi fare, faremo un’altra cosa. L’auto sta diventando una scatola di dati e compete con i giganti dell’hi-tech. Pertanto, la narrazione è diversa, meno centrata sul prodotto e più sul digitale e sull’ambiente. |
Auto si racconta poco e dice poco di sé e quanta compatibilità ambientale ha raggiunto. Certa comunicazione è ispirata al marketing correct che, come il politically correct, non guarda alle conseguenze di ciò che fa.
Intervista a Roberto Pietrantonio, AD di Mazda, Michele Crisci, Managing Dir. di Volvo, Radek Jelinek, Presidente e CEO di Mercedes-Benz e Massimo, Car Division G. M. di Suzuki Nalli durante La Capitale Automobile consumer del 22 ottobre 2021 da parte di Pier Luigi del Viscovo del Centro Studi Fleet&Mobility