La corsa elettrico: riflessioni su tanti “contro”

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GERMANIA, CINA, ELETTRICO E FINANZA.

Bella chiacchierata con Pierluigi Bonora.
La fuga in avanti della Commissione col divieto di auto termiche nel 2035 si sta rivelando un boomerang.
L’auto è un tassello dello scenario industriale e economico mondiale. Dopo le elezioni tedesche si dovrà capire se i posizionamenti geopolitici di UE e Germania sono davvero allineati.
L’ambiente è una grandissima sfida che porterà di nuovo a ragionare sul nucleare, perché 10 miliardi di persone vorranno vivere e consumare e il pianeta così non regge.
Partita che non si gioca in Europa, ma di cui gli europei vogliono assolutamente farsi carico, perché sono la popolazione con la coscienza sociale più evoluta.
Nell’auto la riconversione all’elettrico non ci sarà, per difetto di domanda. Le innovazioni di successo sono quelle che semplificano o migliorano la vita delle persone. Qui non è così.
Poi c’è il tema del basso assorbimento di auto nuove, grazie a un usato sempre più longevo e competitivo.
In ultimo, l’ingerenza della finanza nella definizione delle politiche industriali.

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