Le auto aziendali nella tempesta perfetta
È +12% il valore delle immatricolazioni a uso NLT nel primo trimestre 2012, secondo le elaborazioni del Centro Studi Fleet&Mobility basate sui dati semi-definitivi Unrae/Ministero.
Questo dato è stato presentato nel corso del forum La Capitale Automobile Fleet, appuntamento dedicato esclusivamente alle auto aziendali, dove oltre 20 esponenti di primo piano delle Case, dei noleggiatori e delle associazioni hanno fatto il punto sulle prossime novità in vista per il settore: dall’impatto delle piattaforme web sul ruolo dei fleet manager alle opportunità di co-marketing tra le Case e i noleggiatori per il lancio dei nuovi modelli, dalle relazioni digitali con i professionisti e le PMI all’opportunità del motore elettrico per i veicoli commerciali leggeri ad uso urbano, per concludere con un’approfondita analisi sul mercato del credito al consumo e alle flotte resa da Gian Luca Soma, CEO internazionale di Société Generale Consumer Finance, giunto appositamente da Parigi.
Secondo Paolo Ghinolfi, presidente di Aniasa (l’associazione dei noleggiatori), il dato positivo del NLT nei primi mesi non deve trarre in inganno, perché in realtà il settore si trova dentro “la tempesta perfetta”, a causa degli inasprimenti fiscali, della stretta creditizia e della recessione in atto, che non consentirebbero di proiettare questo primo trend sull’intero 2012.
In effetti, le maggiori immatricolazioni del NLT, registrate già nel 2011, sono in parte dovute al recupero del non-fisiologico rallentamento nel rinnovo di contratti in scadenza del 2009/10, reso allora necessario dal crollo dei valori dell’usato causato dagli incentivi sul nuovo.
Tuttavia, sarebbe ingiusto non riconoscere che il NLT gode del vantaggio di essere meno elastico alle congiunture economiche, per la sua stessa natura: quando l’auto é solo un canone, cambiarla alla scadenza può non comportare un aumento di costo, e non cambiarla certo non é un risparmio, visto che il canone si paga comunque. Forse le Case sono state un po’ miopi in tutti questi anni a non cavalcare di più il NLT, che dà una certa stabilità alla domanda di sostituzione.
Detto questo, oggi la crisi c’è e si sente dovunque. Il primo trimestre già la registra negli altri segmenti dell’auto, dai privati (4,4 miliardi, il 26% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011) alle società (-11%) al noleggio a breve che, avendo previsto una forte calo della domanda domestica, ha acquistato auto per poco più di 500 milioni rispetto ai circa 800 – anche qui l’approssimazione è d’obbligo, per quanto detto sopra).
Nel complesso, il mercato ha acquistato fino a marzo auto nuove per meno di 7 miliardi di euro, contro i quasi 9 di un anno fa. Con tutto l’ottimismo possibile, è improbabile che alla fine dell’anno gli italiani avranno speso più di 24/25 miliardi di euro in nuove auto, facendo mancare ai bilanci delle concessionarie ricavi per circa 6 miliardi rispetto al già magro 2011, ma ben 17 rispetto al 2007. È lì la tempesta perfetta.
Articolo pubblicato su IlSole24Ore del 12 giugno 2012 a firma di Pier Luigi del Viscovo