Le flotte aiutano il mercato
Negli anni in cui il Paese cresce dell’1%, il noleggio (breve e lungo) ha sfiorato i 6 miliardi di euro di giro d’affari nel 2010 (+3% rispetto al 2009) e i primi segnali del 2011 sono altrettanto positivi, non solo per il rent-a-car ma anche per il NLT che l’anno scorso, pur cresciuto in fatturato del 3%, ha registrato una lieve flessione nella flotta. Invece, l’indicazione di questa prima parte dell’anno è che nel 2011 il NLT terrà come flotta e aumenterà gli acquisti di veicoli rispetto al 2010, poiché molti contratti prorogati scadono in questi mesi. Anche le “società” continueranno a immatricolare più dell’anno scorso, ma per comprendere bene le attuali dinamiche del mercato “flotte” bisogna inquadrare il contesto economico nel quale si muovono le imprese.
Il 2011 è un anno di sviluppo, come già il 2010. Ma la ripresa – tipica di questo “dopo-crisi-2009” – ha in sé dei tratti di debolezza comuni a molte economie occidentali: il perdurare di un’alta disoccupazione (intorno al 9% in America, circa il 10% nell’Euro-zona) e – in Europa, con l’eccezione della Germania – un tasso di aumento del PIL modesto: ci lamentiamo che il nostro Paese non faccia meglio dell’1%, ma la Francia e l’Euro-zona viaggiano intorno all’1,7. I due fenomeni sono legati e alla fine contribuiscono all’incertezza delle imprese.
L’economia mondiale – trainata dalla crescita dei paesi BRIC – alimenta la produzione e il commercio anche nelle economie mature, che infatti crescono. Ma la strategia delle imprese è di assecondare lo sviluppo con prudenza, attente al contenimento dei costi e all’efficienza, proprio in risposta alla natura finanziaria della crisi, che ha annichilito la fiducia nelle banche e nel sistema finanziario, a cui non intendono più affidare la propria sopravvivenza. Efficienza significa strutture snelle, che certo non riducono la disoccupazione e, neanche tanto per inciso, non riportano le flotte ai livelli 2008. Se non cala la disoccupazione, la gente si sente ancora in crisi e permane l’incertezza sul futuro, che non fa risalire la domanda interna.
È questo il quadro macroeconomico a cui fa riferimento il X Rapporto Aniasa (che sarà presentato domani e di cui siamo in grado di anticipare alcuni punti, in esclusiva per IlSole24Ore – ndr), quando spiega la leggera flessione della flotta in NLT rispetto al 2010. Poi però si scopre anche che il calo (circa 9.000 veicoli tra auto e furgoni) è interamente concentrato nei contratti inferiori a 12 mesi, che sono quasi un’anomalia nel noleggio a lungo (appunto) termine: per lo più vetture destinate a operatori di rent-a-car, in cui il noleggiatore a lungo entra come finanziatore, spesso assistito anche da una clausola di buy-back da parte della Casa.
Dunque, il NLT ha accusato la crisi che ha colpito i suoi clienti, ma si è trattato più di assestamento che di vero calo. La validità della formula – soprattutto per i contenuti di economicità – non è in discussione, anzi. C’è ancora un grande segmento di clientela potenziale che può essere attratto dal NLT: le famose PMI e le “partite IVA”. Un bacino cui gli operatori si rivolgono da anni, sperimentando ogni tipo di vendita, da quella telefonica all’intermediazione del broker, dall’accordo con i dealer a quello con le reti bancarie e altro ancora. Oggi che, crisi o non crisi, il bacino delle grandi flotte è praticamente saturo, come ammette lo stesso presidente Ghinolfi parlando di una penetrazione del NLT al 90%, è arrivato il tempo di pensare anche a costruire un prodotto ad hoc per questa clientela. Non si tratta di stravolgere l’essenza del prodotto, né tantomeno di partire da zero, visto che in realtà in questi anni di tentativi ed esperimenti gli operatori hanno messo a punto una serie di adattamenti, che rendono il NLT proposto ai “piccoli” molto più adatto alle loro esigenze. Piuttosto, assisteremo anche a una comunicazione più adatta al target diverso. Certamente la volontà di cooperare con le reti di concessionarie, espressa da Ghinolfi anche recentemente, aiuterà la comunicazione e la conoscenza reciproca, del prodotto e dei bisogni dei clienti.
Per quanto riguarda il rent-a-car, il 2010 è stato un anno positivo, grazie alla ripresa del turismo privato (quello business ha segnato il passo – a causa delle politiche cui si faceva cenno sopra). La domanda ha toccato quasi 1,1 miliardi di euro, pur con tutti gli indicatori che indicano “efficienza”, grazie a un sapiente controllo dei costi da parte degli operatori.
In conclusione, le flotte hanno archiviato un buon 2010 e stanno crescendo anche nel 2011: +13% (30.000 auto) le immatricolazioni dei primi 5 mesi contro una domanda dei privati che invece cede circa 180.000 unità, a causa del 1° trimestre 2010 drogato dagli incentivi. Da aprile in poi la domanda dei privati si annuncia stabile (ma potrebbe riservare una piacevole sorpresa), mentre le flotte continueranno a crescere. A fine anno, potrebbero mancare circa 150-170mila auto dei privati, bilanciate in parte da 50mila in più delle flotte. Il lato positivo è che le auto delle flotte hanno un valore medio di 19.600 euro, contro i 16.500 delle vetture scelte dai privati, stando all’analisi del valore condotta dal Centro Studi Fleet&Mobility. Queste cifre proiettano un mercato totale 2011 che – seppur in flessione rispetto al 2010 (ma non è ancora detto) – potrebbe anche chiudere in pareggio in termini di valore.
Articolo pubblicato su IlSole24Ore del 21 giugno 2011 a firma di Pier Luigi del Viscovo