LE STRATEGIE DI TOYOTA E DELLA TESLA A CONFRONTO

 In Bollettino, Nuovo

Perché ha ragione Toyota a resistere ai fondi di investimento che le chiedono di adottare una strategia full electric simil-Tesla? E perché non ha torto Tesla a perseguirla?

Con 227 miliardi di dollari, Toyota è la seconda azienda automobilistica più capitalizzata in borsa, seguita da Volkswagen a 79. Valori che oscillano poco, a meno di fatti epocali. Toyota prima del Covid ha danzato per anni poco sotto i 200 miliardi. VW per il diesel-gate arrivò a perdere un terzo del suo valore e si temette il peggio ma poi, quando fu chiaro che i clienti badavano solo alla qualità dei prodotti, le azioni ritornarono su valori congrui. Del resto, si tratta di grandi aziende metalmeccaniche piene di impianti, addetti, brevetti, ricerche, processi, con sistemi distributivi e una consolidata base di clienti. Valgono per ciò che sono e perché tutti sanno che negli anni potranno variare verso l’alto o verso il basso, ma non più di tanto.

La numero uno è Tesla con 375 miliardi, che però un anno fa valeva oltre mille miliardi e ha perso 2/3 del valore. Anche qui, un evento catastrofico, un meteorite? Ma no, è solo che gli analisti stanno riflettendo. Sì, le vendite vanno bene, ma il futuro sembra meno roseo di prima. Poi le installazioni di colonnine vanno un po’ a rilento e pare che i clienti non faranno a gomitate finché anche l’ultimo non avrà messo le mani su un’auto elettrica. Infine la concorrenza, seccante quanto imprevedibile, che si mette a offrire auto elettriche. Tutte cose note e ordinarie, si dirà. Fatto sta che non avevano mai trovato il tempo e la calma per rifletterci. Meglio tardi che mai.

La vera domanda è se sia corretto equiparare Tesla ai costruttori di macchine. Vent’anni fa non esisteva e nel 2016, pur avendo accumulato solo perdite, entrava nella top ten mondiale per capitalizzazione per poi salire oltre i mille miliardi prima di crollare: un rally! Chi investe scommette su un certo tipo di futuro ed il gioco consiste nell’intuire, prima degli altri, come sarà man mano che si avvicina. Qualcuno diventa ricco e gli altri restano col cerino in mano. A investire in un’azienda metalmeccanica, che costruisce valore sulle sue logiche industriali e commerciali, magari non diventi ricco, ma nemmeno perdi tutto.

Qual è il punto, visto che coi propri soldi ognuno fa ciò che vuole? Il punto è che, se Tesla e Toyota sono non comparabili e attraggono investitori per ragioni e obiettivi diversi, al successo dell’una non corrisponde il fallimento dell’altra. Per corollario, gli investitori sbagliano a pretendere che tutti i costruttori adottino le strategie di Tesla. Toyota ha la forza di resistere alle pressioni dei fondi di investimento nord-europei. Gli altri metalmeccanici che fanno?

 

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore il 21 gennaio 2023 a firma di Pier Luigi del Viscovo

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