L’USATO MANCA E I PREZZI SALGONO MA GLI INCENTIVI SONO INUTILI

 In Bollettino, Usato

Con 2 milioni di passaggi netti nei primi 8 mesi, l’usato ha recuperato il livello di volumi pre-Covid, scontando anche che due anni fa c’erano stati nel primo semestre 83.000 km0 da vendere, rispetto ai 35.000 di adesso.

Le auto usate non escono dalle catene di montaggio e non crescono sugli alberi. Le producono gli automobilisti quando decidono di prenderne una nuova, o più fresca. Ma anche queste scarseggiano, dato che rent-a-car e km0 sono al lumicino. Pertanto, dopo aver dato fondo agli stock, anche l’usato inizia a mancare. Ad agosto i passaggi sono andati in rosso per 14.000 unità. Molti grandi gruppi prevedono che a novembre non avranno più auto sui piazzali. Una grande piattaforma dell’usato che acquista da privati ha cominciato a comprare anche dai commercianti. Nel mercato, quando l’offerta è scarsa il prezzo sale. Secondo InterAutoNews, nei primi sei mesi la media dei prezzi è stata il 15% più alta del 2019, ma se guardiamo agli ultimi mesi si registra oltre il 20% di aumento.

La mancanza di prodotto significa che ci sono più compratori che venditori. In questa congiuntura, dare incentivi significa fare un regalo a chi avrebbe comunque acquistato già di suo, con i soldi pubblici. 40 milioni di euro, buoni per circa 50.000 transazioni, non immediatamente raggiungibili visto che utilitarie Euro6 sotto i 25.000 euro non se ne trovano tante. Meglio forse dare direttamente i soldi a chi rottama una vecchia Euro0.

Incentivi a parte, l’usato viene tenuto su dalla scarsità di prodotto da immatricolare, per la crisi dei micro-chip ma non solo. C’è una politica sottile dei costruttori, non dichiarata, di centellinare la produzione di quelle auto che non rientrano nel mix stabilito dalle Case (le Low Emission Vehicle), per non sforare sulle emissioni di CO2 e beccarsi le multe. Andando verso la fine dell’anno, questa pratica sarà accentuata: meglio spostare il problema al nuovo anno, piuttosto che risolverlo. In conclusione, il mercato chiede certe vetture e le vuole adesso. L’industria in parte non può e in parte non vuole dargliele. Il mercato attinge dall’usato. L’abbiamo previsto anni fa, battezzandolo “effetto Cuba”: la CO2 ringrazia.

 

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore il 6 ottobre a firma di Pier Luigi del Viscovo

 

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