made in china locomotiva del mercato delle 2 ruote

 In Bollettino, Nuovo

Il mercato chiuderà un altro anno fantastico, con le moto in crescita del 15% e gli scooter del 23. Per questi mezzi non ci sono stati i drammi osservati nelle quattro ruote, nonostante i medesimi shock esterni: Covid, chip, guerra.

In verità, ritardi di produzione ci sono stati nei due anni scorsi e i costruttori hanno dato priorità alla domanda di moto dove i margini sono maggiori. Così quest’anno hanno scaricato tanti scooter che avevano in portafoglio dal 2022. Ma questo può valere non più di un terzo della crescita, il resto è domanda attuale spinta da fattori diversi.

Nelle città, soprattutto quelle grandi, le amministrazioni stanno rendendo sempre più problematico muoversi in auto, per cui tanti decidono di abbandonarla per salire su uno scooter.

Per le moto il discorso è diverso. Per tanti anni i costruttori hanno sfornato prodotti sempre più sofisticati, di meccanica e soprattutto di elettronica, facendo la felicità dei rider più esigenti e disposti a pagare quindici o ventimila euro per una splendida moto. Gli era sfuggito un segmento di potenziali clienti, magari meno esigenti e certamente meno danarosi, che appena sopra i cinquemila euro avrebbero volentieri mollato lo scooter per montare su una sella vera. Niente di nuovo, c’aveva già pensato Henry Ford un secolo fa, solo che stavolta hanno gli occhi a mandorla e parlano cinese. Con prodotti dignitosi a un prezzo abbordabile, sono loro a tirare il mercato. All’inizio erano brand italiani storici ma bolliti e rivitalizzati dai nuovi padroni, che ora puntanno sempre più proprio sull’italianità, avendo capito che fa premio se un motore è concepito qui. Poi ci sta che tanta componentistica venga dal far east, per quelle economie di scala necessarie a stare bassi col prezzo. Pure riportare le cilindrate delle moto sotto il mezzo litro sta aiutando.

Ora però non si contano i nuovi brand cinesi, che propongono moto e scooter dal disegno accattivante, e pazienza se non avranno la più avanzata tecnologia, che tanti nuovi rider nemmeno cercano, per ora. Al secondo giro, quelli che vorranno e potranno regalarsi emozioni e sicurezza maggiori valuteranno cosa di meglio offre il mercato.

Nonostante i tassi d’interesse che sono ormai un multiplo dei begli anni passati, i finanziamenti stanno accompagnando la crescita con qualche sforzo degli operatori e anche allungando un po’ il periodo.

L’unica nota negativa arriva dai produttori di scooter e moto elettriche, che denunciano un calo a doppia cifra anno su anno, senza alcuna spiegazione apparente, visto che gli incentivi ci sono, se non che gli ultimi anni erano stati gonfiati dalle forniture di alcune flotte elettriche.

E dal più grande salone di moto cinesi fuori dalla Cina è tutto.

 

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore l’11 novembre 2023 a firma di Pier Luigi del Viscovo

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