Il mercato auto avanza, e anche bene. Ma che fatica!

 In Bollettino, Nuovo

Più 13% nel mese e più 9% nel semestre. Niente da dire, l’auto nuova continua a farsi immatricolare, un po’ davvero e un po’ per finta. Sì, per finta, perché quando un’auto viene immatricolata non per camminare, ma per stare ferma in un piazzale (anzi, a volte per essere costruita e poi portata nel piazzale) in attesa che un cliente la scelga e se la porti a casa, quella macchina non fa parte del mercato. Non può e non deve (dovrebbe, per adesso) rientrare nella misurazione della domanda.

Stiamo parlando del fenomeno, ormai fuori controllo, dei km zero. Aumentati del 48% a giugno e del 66% nel primo semestre, rispetto a quanto fatto in un già dignitoso (si fa per dire) 2016.

Immatricolare in sei mesi oltre 166.000 auto tra Case e concessionarie rappresenta quasi il 15% del totale mercato: oltre un’auto ogni sette targata non era destinata a finire in mano a un cliente (non come nuova, almeno). Diciamo, a onor del vero, che non tutte sono km0: una parte fisiologica (66mila?) serve agli operatori come demo e courtesy car. Per dare un parametro, si sappia che i privati nel primo semestre hanno acquistato poco più di 100.000 auto al mese. Dunque, quelle immatricolate a km0 hanno pesato quanto un mese di acquisti da parte dei privati. Ricordiamocelo, quando si tira in ballo un giorno rosso in più sul calendario o un ponte.

Il fenomeno origina dalla necessità di tenere la quota di mercato (alias utilizzo impianti), forse anche per tranquillizzare i plotoni di analisti finanziari che studiano ora quello ora l’altro dossier per fusione o acquisizione. E come capita in ogni mercato, ogni mese c’è qualcuno che si trova in ritardo sui volumi e deve fare uno sforzo per recuperare la propria quota.

Sia chiaro che chi costruisce macchine ne fa quel che vuole, nel nome del libero mercato. Allo stesso modo, però, chi fa informazione ha il dovere di far sapere ai lettori che il mercato dei privati non va affatto peggio dello scorso anno. Se al giro di boa mancano all’appello diecimila macchine acquistate nuove dai privati, sia chiaro che questi clienti ne hanno trovate 66.000 in più dello scorso anno lì, sui piazzali, già targate (dunque usate) ma assolutamente nuove: significa che quasi il 9% di privati in più del 2016 ha fatto l’acquisto.

In conclusione, la domanda è una ed una sola: perché non ci si mette d’accordo nel conteggiare nel mercato, ossia come domanda dei clienti, solo le auto che vanno effettivamente su strada, quando ci vanno? Un’auto a km0, pur se immatricolata, sta ancora nella pipeline della filiera, in attesa del cliente. È ancora signorina, insomma.

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore, il 4 luglio 2017, a firma di Pier Luigi del Viscovo

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