Mkt valore. 1,5 mld in meno nel 2010.
Nel 2010 gli italiani hanno ridotto del 4% la spesa per l’acquisto di auto nuove che è così passata dai 34,8 miliardi del 2009 a 33,4 miliardi di euro. Mediamente gli acquirenti delle quattro ruote hanno pagato circa 17.000 euro per portare a casa il modello scelto, a fronte dei 16.000 dell’anno precedente (+5%).
proprio questo aumento del valore medio delle auto vendute ha consentito di contenere la flessione registrata dal mercato sul fronte delle immatricolazioni (-9%).
Sono questi i principali dati emersi dalla ricerca annuale “Il Mercato Auto a Valore”, giunta alla sua quinta edizione, e promossa dal Centro Studi Fleet&Mobility in sinergia con il Master sull’Automobile di Roma. Lo studio, le cui principali evidenze sono state divulgate oggi, fornisce un osservatorio innovativo sul settore dell’auto, fondato non sul numero delle immatricolazioni, ma sul loro effettivo valore economico. La ricerca – condotta in collaborazione con l’Unrae – prende in analisi tutte le immatricolazioni, attribuendo a ciascuna il suo prezzo di listino, per poi quantificare l’impatto degli sconti, degli incentivi e dei km0.
Dalla ricerca si evince come siano stati due i fattori a provocare la differenza tra il calo dei volumi delle immatricolazioni (-9%) e la performance meno negativa del giro d’affari dell’automotive (-4%).
Da un lato, la ripresa degli acquisti da parte delle società e dei noleggiatori, che hanno spinto in alto di circa 700 milioni il mercato, scegliendo modelli di valore più elevato: i noleggiatori hanno acquistato vetture di un valore medio di 17.892 euro, mentre per le società il valore medio delle auto è stato di ben 20.836 euro, a fronte dei 15.901 euro spesi in media dai privati per ogni auto.
Dall’altro lato, il minore impatto degli incentivi, pari nel 2010 a 673 milioni di euro a fronte dei 2 miliardi e 243 milioni del 2009. Gli incentivi non vanno conteggiati nella domanda, in quanto si tratta di soldi erogati dallo Stato e non dai clienti, che hanno di fatto abbassato il prezzo di acquisto delle auto.
Guardando ai volumi, sembra che la crisi di domanda nell’auto sia arrivata nel 2010, anno che per gli altri settori è stato di timida ripresa; ma da questa analisi emerge che già il 2009 aveva registrato una flessione del valore del 9%, laddove le immatricolazioni, grazie agli incentivi, mostravano una mercato piatto, sugli stessi volumi del 2008.
Questa analisi sta educando gli operatori a guardare al valore economico del mercato, che è un atteggiamento più professionale e adeguato alla gestione di grandi aziende come sono le Case e le concessionarie. Ormai molti ci chiedono espressamente questi dati, proprio perché nei bilanci si scrivono i soldi, non le macchine.