MOBILITÀ STILE FURIO E MAGDA
L’industria inizia a dire che lo stop al 2035 non sarà totale, semmai ci sarà. È emerso incidentalmente negli interventi e più esplicitamente nell’altro summit, quello dietro le quinte. Anche alla luce delle esternazioni sempre più frequenti dei leader dei principali costruttori europei, emerge un’industria che chiede aiuto agli stakeholder per dichiarare che il motore ICE in Europa non finirà nel 2035.
I costruttori non possono dirlo perché a guidare la loro comunicazione non è il 2035 ma il 2022/23, in cui bisogna evitare o limitare le multe per le emissioni eccessive. Nessun leader sarà in carica nel 2035, ma tutti firmano i bilanci e prendono i bonus adesso. A tal fine la gente DEVE credere che prima o poi elettrico sarà: allora, perché non adesso?
In realtà non sarà mai per tutti perché, a parte le limitazioni di autonomia, prezzo e colonnine, richiede una mobilità troppo programmata, alla Furio e Magda, mentre oggi la vita è sempre più on-the-spot, all’istante.
Se per il clima passare all’elettrico è ininfluente, come dicono i dati dell’Europarlamento, per l’inquinamento sarebbe un disastro, grazie all’effetto Cuba che rallenterebbe la sostituzione delle auto vecchie.
Intervento di Pier Luigi del Viscovo del Centro Studi Fleet&Mobility all’Automotive Business Summit del Sole24Ore del 15 novembre 2022.