Mondo dell’auto, datti una mossa

 In Nuovo

Riceviamo e con piacere pubblichiamo questo articolo di Pier Luigi Bonora, presidente dell’UIGA (Unione Italiana Giornalisti Automotive) nonché persona e giornalista che stimiamo, il quale punta a stimolare (sul suo blog) il dibattito sull’auto e sulla mobilità, all’apertura del nuovo anno lavorativo.

Ci permettiamo di aggiungere – si parva licet – che anche le altre associazioni (Aniasa in testa) potrebbero (dovrebbero?) dare un contributo importante, ora che sembra si stia materializzando la “profezia di Rifkin”: auto come oggetto da usare ma non (necessariamente) da possedere.

Il rischio di finire fuori strada è alto e le conseguenze sarebbero pesanti.

Stop al ruolo di “Tafazzi”, bisogna passare al contrattacco.

Cari amici del blog “Fuorigiri“, mi dovete perdonare per la prolungata  “assenza”, motivata unicamente da ragioni di lavoro. Cerco, ora, di riprendere le fila del discorso che, nelle mie intenzioni, è chiamato a mettere in luce i valori dell’automobile e del settore che sta a monte, relativi allo sviluppo di nuove, concrete ed efficaci politiche ambientali e legate alla sicurezza, allo scopo di abbattere gli elevati costi sociali causati dagli incidenti e a innalzare, sempre più, il livello di prevenzione. Un comparto, quello di cui ci occupiamo, che risulta pure centrale per lo sviluppo economico del Paese e la tenuta, con il prospettato rilancio, dell’occupazione.

Tutti argomenti (via libera al nuovo Codice stradale, con le immancabili luci e ombre; progetto Fiat “Fabbrica Italia”; il “la’ “, partito da Torino, a un autunno sicuramente caldo con al centro del dibattito l’esigenza di nuove relazioni industriali e il ripensamento del ruolo e degli obiettivi dei sindacati, in particolare di Fiom e Cgil; il mercato dell’auto e il suo futuro dopo lo stop agli incentivi, con le case automobilistiche, salvo qualche eccezione, che faticano a disintossicarsi della droga “bonus”; e poi la prospettiva di un autunno-inverno con nuovi limiti e discriminazioni alla circolazione che colpiranno anche i veicoli più virtuosi, seppur dotati di motorizzazioni tradizionali, e le autorità continuare, scandalosamente, a far finta di ignorare i forti investimenti compiuti dai costruttori a favore dell’ecologia, seguiti da risultati tangibili): tutti temi, dicevo, che animeranno la ripresa delle attività dopo  l’estate.

È giunto il momento, e l’ho scritto sulle pagine del “Giornale”, di voltare pagina, di affrontare i problemi con realismo, lasciando da parte ideologie, demagogia e piagnistei vari. E che le case costruttrici, attraverso le associazioni che le rappresentano, si asciughino una volta per tutte le lacrime e affrontino con più determinazione la terapia di disintossicazione dopo la overdose di incentivi.

Devono, Unrae, Anfia e anche Ancma (motocicli), insieme a tutta la filiera, con i concessionari riuniti in Federauto, i produttori di pneumatici sotto l’insegna di Assogomme, e gli altri soggetti coinvolti, costituire un corpo unico, un movimento capace di fare una vera e forte lobby, soprattutto a livello di enti locali (il fronte milanese Ecopass, con l’ipotesi di tassare senza eccezioni tutte le auto, potrebbe essere lo spunto per dare un concreto atto di presenza) portando a conoscenza delle istituzioni e della popolazione tutti gli aspetti positivi, e concreti, che il settore della mobilità su gomma ha generato ed è pronto a mettere a disposizione. Insomma, alzare la voce e agire in modo più chirurgico, dati alla mano, contando così su riscontri oggettivi e opinioni incontrovertibili espresse da ricercatori, luminari ed esperti qualificati. E convincere, poi, quegli amministratori – soprattutto al Sud e in qualche isola – che fanno spallucce dinanzi a un parco veicoli obsoleto e inquinante a darsi una mossa affinché sia favorito un veloce ricambio attraverso provvedimenti ad hoc, senza per questo penalizzare chi ha deciso di investire su motorizzazioni ecologiche, anche tradizionali (benzina e diesel), allo scopo di migliorare la qualità dell’aria.

A Firenze, a metà ottobre, si svolgerà la seconda edizione di “Viva l’auto“, manifestazione ideata e organizzata dalla Uiga (Unione italiana giornalisti automotive) proprio per porre all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica tutte queste problematiche: una grande vetrina sul mondo della mobilità virtuosa che ha come obiettivo quello di mettere l’accento su quanto di positivo il settore ha fatto, sta facendo e farà a favore dello sviluppo sostenibile della società e della sua economia. Un’occasione importante per gli stati generali dell’auto di far sentire la propria voce.

Il dibattito, dunque, è aperto, e vi sollecito a esprimere senza condizionamenti le vostre opinioni.

Pierluigi Bonora

blog.ilgiornale.it/bonora

Recent Posts

Start typing and press Enter to search