Noleggio. Immatricolazioni 2009 a -25%

 In Noleggio

Il noleggio – che nel 2008 aveva “salvato” il mercato con 290.000 auto immatricolate – nel 2009 ha accusato un crollo del 25%, fermandosi a meno di 220.000 unità.

Tali volumi sono distribuiti tra noleggio a lungo termine (poco più di 150mila vetture nel 2008 con un calo del 24% nel 2009) e noleggio a breve termine (che non ha superato le 100mila immatricolazioni nel 2009, a fronte delle circa 140mila vetture del 2008).

Indubbiamente entrambi i settori hanno accusato la crisi, ma con fenomeni diversi, che vale la pena approfondire.

La crisi frena il NLT. Nel 2009 le imprese hanno giocato in difesa sulla flotta auto, assumendo alcune iniziative che hanno frenato la crescita del parco circolante e – di conseguenza – diminuito le immatricolazioni.

Ci sono state riorganizzazioni e ristrutturazioni, finalizzate al contenimento dei costi, che hanno riguardato anche il personale viaggiante (la flotta), nella misura in cui i clienti delle imprese acquistavano meno e richiedevano meno servizi.

Ancora, le imprese hanno cercato ove possibile di sostituire le auto in scadenza con modelli di fascia inferiore, aiutate in questo dalla politica di prodotto delle Case: ogni nuova versione della stessa auto è più grande della precedente. Il caso più evidente è la Delta, ma anche la nuova Polo, che non ha nulla da invidiare come dimensioni alla vecchia Golf di un po’ di anni fa.

Infine, le imprese hanno agito anche sull’assicurazione, chiedendo di aumentare le franchigie (lo “scoperto” – costo eventuale) e ridurre i premi (costo certo), e sull’auto sostitutiva: di livello inferiore, magari con un tetto di utilizzo che riduce il costo fisso e certo, o addirittura pagandola a consumo effettivo (pay-per-use).

Ma il fenomeno di gran lunga più rilevante è stato ancora quello dell’allungamento dei contratti di noleggio a lungo termine in scadenza. I noleggiatori l’hanno caldeggiato per rimandare la vendita dell’usato (visto il crollo dei valori residui), se non a tempi migliori, almeno a quando il valore del veicolo sarà più basso e dunque lo scostamento percentuale tra valore atteso e valore reale sarà comunque meno doloroso, per tacere del fatto che allungando e ricalcolando si riesce sempre a recuperare quel tanto di margine che aggiusta la redditività del contratto.

Ai clienti è andata bene perché, in tempi di contenimento dei costi, cambiare le auto dei dirigenti non era la mossa più intelligente da fare. Proprio no.

La prudenza del RAC. L’autonoleggio a breve ha immatricolato nel 2009 40mila auto in meno rispetto al 2008, di cui 37mila tra gennaio e maggio. La crisi ha colpito le aspettative e la programmazione dei viaggi, sia turistici che d’affari, e dunque le prenotazioni erano scarse e suggerivano prudenza. Poi è andata meno peggio del previsto, ma ormai le auto non erano state ordinate. E quelle ordinate non sempre venivano consegnate in tempo, con i ritardi accumulati sul mercato retail dai costruttori, che non si aspettavano che con simili incentivi la domanda scoppiasse.

La seconda parte dell’anno non è stata tanto diversa dal 2008, anche perché la domanda, come detto, è stata più vivace, tanto da mettere i noleggiatori nelle condizioni di selezionare i clienti a cui dare l’auto: ai turisti che pagano tanto piuttosto che ai grandi clienti business che pagano poco (ma chiedono tanto).

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