Opel-PSA. Implicazioni industriali

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Dopo settimane di indiscrezioni è arrivato l’annuncio di General Motors e Psa (Peugeot-Citroen) di “un’alleanza strategica globale ad ampio spettro e di lungo periodo”. L’obiettivo è sviluppare una collaborazione su due fronti, uno esterno, verso i fornitori, con “la creazione di una joint venture per la gestione degli acquisti”, e uno interno, industriale (si parla di “condivisione di piattaforme, componenti e moduli”), che tuttavia prevede tempi medio-lunghi: il primo modello comune nel 2016.

Nel frattempo, entrambi devono confrontarsi con un eccesso di capacità produttiva in Europa che esige risposte a breve. Infatti, il comunicato spiega che questo accordo non solleva entrambi i partner dagli “sforzi di riportare le attività europee a una redditività sostenibile”.

PSA ha annunciato il 15 febbraio che la divisione auto ha generato una perdita di 92 milioni nel 2011, quando le sue vendite in Europa sono scese del 9% a 1.643.000 unità.

GME, riporta USA Today, ha infilato un altro anno di perdite ($700 milioni), il dodicesimo consecutivo, pur se meglio del 2010 ($1,3 miliardi), con grande disappunto di Wall Street. Insomma, come ha chiarito Dan Ammann (CFO di GM), “è chiaro che il settore in Europa ha un eccesso di capacità produttiva. Su questo non si discute. Stiamo lavorando sulle parti del business sotto il nostro controllo. Ci stiamo confrontando con gli stakeholders.”

L’unico Paese che ha fatto bene nel 2011 è la Germania, ma non senza grandi sacrifici dei costruttori. Secondo quanto riportato da Guter Rat, una rivista tedesca, nell’ultimo periodo gli sconti sulle vetture di fascia media sono stati particolarmente aggressivi: tra gli altri, 23% sull’Opel Corsa, 20% sull’Opel Astra e 15% su Citroen C3 e Peugeot 208. Ma Renault (con Clio e Kangoo) e Fiat (con Panda e Punto) hanno “picchiato” anche più forte e Volkswagen (Golf) e Ford (Focus) non sono rimaste a guardare. Ora il mercato proietta vendite ancora più modeste, che significa, in termini crudi: quali impianti saranno sacrificati?

In Francia, PSA produce 1.166.000 veicoli, negli impianti di Aulnay-sous-Bois, Hordain (in joint venture con Fiat), Mulhouse, Poissy, Rennes e Sochaux, mentre i motori li fabbrica a Douvrin, a Hérimoncourt e a Trémery.

In Germania, Paese d’origine di Opel, GME produce 516.000 veicoli a marchio Opel/Vauxhall in 3 impianti, a Bochum, a Eisenach e a Russelsheim, mentre a Kaiserslautern fabbrica motori. In UK, Paese della Vauxhall, gli impianti di Ellesmere Port e Luton sfornano 106.000 veicoli.

Complessivamente, nel 2010 GME e PSA hanno prodotto 3.772.000 veicoli in 11 dei 27 Paesi dell’Unione Europea (Austria, Belgio, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Regno Unito e Ungheria) e in altri 6 Paesi dell’area (Egitto, Iran, Russia, Turchia, Ucraina e Uzbekistan).

Se questa crisi ha ribadito una cosa, è che l’industria automobilistica è anche un affare sociale, dunque politico.

PSA è un’azienda francese, mentre GME è tedesca, o presunta tale in Germania: i Governi degli altri Paesi dove ci sono impianti GME e PSA sono avvisati.

Marchionne ha dichiarato che “… non si sente affatto spiazzato dall’accordo, (…)che non potrà  tagliare fuori la Fiat da possibili intese su cooperazioni o scambi di forniture tecniche”.

Ma sul fronte “acquisti” dell’alleanza, ricordiamoci che l’Italia è anche un Paese di componentistica.

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