
Il rent-a-car cambia pelle Europcar fa da apripista.
Noleggiare un’auto oggi è semplice. Basta andare sul sito di una compagnia di rent-a-car, prenotare e anche pagare on line. Se poi si ha un po’ di tempo e si fanno delle comparazioni tra diversi siti, ci si accorge che esistono, semplificando, due tipologie di operatori con due differenti livelli di prezzo. Una settimana a cavallo tra marzo e aprile per una vettura del segmento A (500 o Panda) presso l’aeroporto di Fiumicino, prenotando sui siti dei marchi premium, costa mediamente 107 euro. La stessa settimana, prenotata sui siti degli operatori low cost come ad esempio Gold Car, ma anche su quelli dei brand low cost appartenenti ad alcuni operatori premium, costa mediamente 33 euro, il 70% in meno. Cioè 5 euro al giorno.
Nella realtà poi non è sempre così. Infatti il cliente, una volta giunto presso il banco di noleggio con la prenotazione di 33 euro, viene accolto da un operatore addestrato per far in modo di innalzare quella tariffa (anche di molto), proponendo servizi aggiuntivi legati, ad esempio, alle coperture assicurative per gli incidenti e per il furto o attraverso modalità, che sono diverse tra gli operatori, di addebito del rifornimento di carburante.
A un livello prezzi molto basso è molto difficile far quadrare i bilanci delle imprese. Non tutte, perché magari le compagnie low cost riescono, grazie al fatto che offrono servizi inferiori per numero e o per qualità.
Dal punto di vista del cliente, può anche essere accettabile pagare meno per avere meno, ma è una spirale che prima o poi coinvolge tutto il settore, intaccando anche e soprattutto i livelli occupazionali, visto che il lavoro è una delle principali voci di costo dell’autonoleggio notoriamente labour intensive.
Secondo Massimiliano Archiapatti, Amministratore Delegato di Hertz Italiana “il vero errore è fare business solo sui volumi e non sul giusto mix che costruisce margini: c’è un limite oltre il quale si mettono a rischio, oltre al livello di servizio e il giusto ritorno agli azionisti, gli equilibri finanziari. Quando i prezzi scendono oltre certe soglie le efficienze operative – soprattutto per aziende di dimensione limitata – sono in grado di compensare solo parzialmente: a medio termine ci sono scenari di concentrazione”.
Il fenomeno del low cost nel noleggio, consolidato ed in ascesa, trae origine dalla rivoluzione dei consumi dei voli aerei, guidata da alcune compagnie aeree low cost. Queste, stravolgendo il business model consolidato, hanno garantito l’accesso ad un volo ad una fetta del mercato prima inesistente. Da qui si è creata immediatamente un’esigenza di bisogni legati al viaggio, quali il soggiorno e il noleggio della vettura.
Questa opportunità costringe le aziende del rent-a car a ripensare ai modelli di business, cercando di presidiare tutti i segmenti, quello alto, quello medio e il segmento low cost.
“Ognuno nel mercato è libero di fare i prezzi che vuole e trovare la redditività che vuole, – commenta Gianluca Testa, Managing Director Italia di Avis Budget Group – noi dobbiamo essere più bravi investendo sui prodotti, sul marketing, sulla pubblicità, per far conoscere il nostro marchio, il nostro servizio e diversificare l’offerta e i canali per raggiungere le diverse categorie di clienti, non solo turisti ma anche aziende e liberi professionisti che si concentrano non solo in aeroporto, ma anche nelle città”
La competizione è e continuerà ad essere molto forte nelle location aeroportuali (dove si registra la stragrande maggioranza di noleggi low cost), ma è all’interno delle città, soprattutto in quelle grandi che sembra si concentreranno i nuovi bisogni di mobilità a cui gli operatori automotive stanno guardando con molto interesse.
Il noleggio a breve termine si sta evolvendo, proponendo servizi innovativi con canali e piattaforme nuovi rispetto a quelli tradizionali.
Sulla scia di questa tendenza il Gruppo Europcar ha inaugurato a marzo a Bruxelles la prima flasghip station di mobilità presso cui è possibile prenotare un veicolo standard o elettrico, oppure accedere al car-sharing con Ubeeqo, o affittare uno scooter elettrico con Scooty. “Con il flagship di Bruxelles confermiamo la volontà del Gruppo Europcar di fornire ai nostri clienti una customer experience di primo ordine sia per quanto riguarda il customer journey sia per la gamma di soluzioni di mobilità offerta. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare nel medio termine il nuovo concept di stazione in luoghi strategici come aeroporti, stazioni ferroviarie e grandi città europee, per poter rispondere al meglio alle esigenze dei nostri clienti.” dichiara Fabrizio Ruggiero, Europcar Group’s Deputy CEO, Sales, Marketing, Customers & InterRent. Anche in Italia Europcar si muove sulla “mobilità”. Dal prossimo aprile sarà attiva a Milano la piattaforma Ubeeqo. In sostanza si tratta di una app attraverso cui sarà possibile, sia con un profilo consumer, sia corporate accedere al noleggio di veicoli Europcar, al servizio di car sharing station based GuidaMI, oppure al servizio taxi erogato da alcune cooperative della città monegasca. Sempre ad aprile sarà operativa in Italia la piattaforma Ground Transportation Platform realizzata con Wanderio attraverso cui sarà possibile per l’utente, indicando il punto di partenza e di arrivo, confrontare i diversi mezzi di trasporto (treno, noleggio, shuttle bus a lunga percorrenza, e noleggio con conducente) proposti, scegliere la combinazione ottimale e acquistare il transfer complessivo (per esempio treno+noleggio) con un’unica transazione fatturata direttamente da Europcar.
Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore l’11 aprile 2017 a firma di Alessandro Palumbo