Romano Valente (Unrae): per rispettare COP21 dobbiamo buttare via le vecchie macchine.

 In Bollettino, Nuovo

F&M: Qual è l’impatto dell’auto sull’ambiente?

Valente: Dobbiamo distinguere tra gli agenti clima-alteranti e gli agenti inquinanti. Gli agenti clima-alteranti sono quelli che determinano l’incremento della temperatura dell’aria e quindi le modificazioni atmosferiche. Tra queste la CO2, anidride carbonica, prodotto della combustione dei motori endotermici. Gli altri sono invece gli agenti inquinanti come l’ossido di carbonio, l’ossido di azoto ed il particolato, elementi che determinano la qualità dell’aria che respiriamo. Chiarite queste due differenze dobbiamo immaginare che tutti i nostri motori rispondono in maniera diversa a questi componenti. Per esempio il motore diesel risponde molto bene al contrasto alla CO2, perché ha una combustione perfetta: il diesel nei confronti della CO2 risulta migliore del motore a benzina.

F&M: Per quanto riguarda invece gli agenti inquinanti?

Valente: Il motore a benzina lavora un po’ meglio, però da un punto di vista tecnologico abbiamo raggiunto, con la normativa euro 6, il meglio che una tecnologia oggi possa proporre, quindi i livelli di emissione di questi motori sono infinitamente migliori dei vecchi e in particolare il diesel lo è di 80 volte rispetto a quello che circolava prima del 1993 (Euro 0). Il percorso che seguirà la mobilità è un percorso certo, dettato dalle normative europee secondo cui la media delle emissioni delle immatricolazioni nel 2021 dovrà essere inferiore ai 95 gr CO2/km. In futuro diventeranno più severe fino a ridursi di un ulteriore 30%. In più c’è il dispositivo dettato dall’intesa COP21. Gli organismi che si occupano del controllo della qualità dell’aria si sono riuniti per la 21° volta a Parigi lo scorso anno, dove hanno sancito che entro il 2050 la temperatura media dell’aria dovrà abbassarsi di un grado e mezzo. Anche se parliamo del 2050, l’obiettivo vuol dire dopodomani. La mobilità deve evolvere e lo farà sicuramente nel territorio della mobilità elettrica, condivisa, connessa e probabilmente autonoma.

F&M: Con l’elettrico si risolverà tutto?

Valente: C’è una transizione importante che va gestita, che parte da oggi e si raccorda con quando aumenteranno progressivamente le quantità di auto elettriche. Si parte dal presupposto che abbiamo un parco circolante di 37 milioni di vetture, di cui un 24% è ante Euro 3, (con più di 18 anni di vita) e all’interno di queste il 20% sono motorizzazioni diesel. Soprattutto, oggi, abbiamo disponibili 15 tecnologie diverse, tutte in grado di rispondere egregiamente al contributo dell’abbassamento della CO2. La cosa importante è riuscire a buttare via la “roba” vecchia che abbiamo dietro. La tecnologia è pronta, e secondo il principio della neutralità tecnologica dettata dall’Europa, tutti devono essere in grado di rispondere alle normative, e lo sono, ma il tema è, nel caso del nostro Paese, riuscire a far fuori tutto quello che di vecchio, inquinante e insicuro abbiamo nel nostro parco circolante. E quella è una complessità di tipo politico.

 

Market Report Used Cars #3/2018

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