
SI FINISCA COL GENERARE CONFUSIONE
Non è vero che i clienti stiano abbandonando i motori a benzina o diesel. È vero solo che sempre più passano dal diesel al benzina. Il 48% delle auto immatricolate due anni fa hanno un serbatoio per la benzina, mentre il 42% ne ha uno per il gasolio. Il 9% marcia a gas e una su cento deve attaccarsi a una presa. Adesso, quelle a gasolio sono al 28%, avendo ceduto 11 punti alla benzina e 3 alle ricariche elettriche.
Se a qualcuno queste quote non paiono corrette è solo perché considera le auto ibride come se non avessero un motore a benzina o diesel. Ma è una rappresentazione errata della realtà. L’ibridizzazione è un arricchimento del motore termico, non una sua alternativa. La ricerca, di cui i costruttori dovrebbero andar fieri, ha sviluppato questa bella innovazione che permette di ridurre l’uso dei carburanti fossili in due modi. Quello di gran lunga più diffuso consiste nel recupero dell’energia cinetica prodotta durante la marcia e non utilizzata. È la stessa auto che trasforma questa energia in propulsione elettrica. Sono le cosiddette mild o full hybrid. Due anni fa erano il 9% delle vendite di auto a benzina e appena il 2% di quelle diesel. Oggi sono passate rispettivamente al 41 e al 14%. La domanda è piuttosto come mai le altre non siano dotate di questo sistema virtuoso: magari per difetto di offerta? C’è poi anche un altro sistema, quello di ricaricare direttamente le batterie: sono le ibride plug-in. Inesistenti due anni fa, oggi pesano il 7% delle vendite di auto a benzina e l’1% di quelle a gasolio e sono in rapida crescita.
Può darsi che sia una semplice distrazione comunicare che le auto ibride stiano sostituendo quelle benzina o diesel. Però il messaggio che arriva è di una corposa presa di distanza dal motore termico da parte dei clienti, che si incastra molto bene nella narrazione che vorrebbe gli automobilisti ansiosi di guidare un’auto elettrica, senza motore termico. Solo non è così: in questi due anni le auto senza motore termico sono passate da una ogni cento a quattro ogni cento. Ognuno scelga se grazie a o nonostante i fortissimi incentivi e una pressione commerciale e mediatica senza precedenti. I clienti sono già molto incerti e restii a entrare nel mercato: che bisogno c’è di aumentare la loro confusione?
Articolo pubblicato su il Giornale il 22 settembre 2021 a firma di Pier Luigi del Viscovo