Sostenibilità e tecnologie green trasformano il settore delle flotte

 In Bollettino, Nuovo

 

Cosa è lecito attendersi dalle flotte, alla luce dell’ennesima turbolenza che sta attraversando il sistema auto, ossia il rientro in gioco dei motori termici dopo il 2035? Probabilmente ne saranno avvantaggiate, viste le performance degli ultimi anni, quando il mercato auto andava male ma le flotte e il noleggio crescevano.

Noleggiare la macchina è più di un calcolo, è un mindset. Offre ciò che sappiamo, canone fisso e servizi compresi, ma anche qualcosa di più: un certo distacco dall’auto come impegno durevole. Ecco allora che quando la scelta diventa difficile, perché l’orizzonte tecnologico è nebuloso, il noleggio offre insieme l’auto nuova e il sollievo della scadenza, della non proprietà.

Questo atteggiamento concede anche spazi maggiori alla scelta della marca, offrendo delle chance a brand che fino a poco fa nemmeno venivano considerati, quali ad esempio DR e MG, entrambi di manifattura prevalentemente o totalmente cinese. Certo, sono aiutati anche e molto dalla indisponibilità dei prodotti incumbent, per varie ragioni. C’è chi preferisce servire la propria rete, dove spunta margini superiori. Chi addirittura è in uscita dalle vetture piccole, poco profittevoli, e lascia il campo a chi vorrà occuparlo. Chi lamenta ancora difficoltà, se non a produrre, a consegnare le auto per complicazioni logistiche.

Inoltre il noleggio contiene la soluzione all’impennata dei prezzi delle auto, frutto dell’aumento dei listini e della riduzione degli sconti. Proprio la sua natura di servizio finanziario permette di allungare la durata del noleggio, spalmando su più mesi quella forte svalutazione che interessa soprattutto i primi due anni di vita. Ciò è possibile grazie alla qualità eccellente delle auto di ultima generazione e al venir meno del mito dell’invecchiamento, costruito dai costruttori quando dovevano pompare macchine a più non posso. Di contro, il costo del denaro salito di diversi punti rende meno agevole questa strategia.

Però la confusione dell’auto, se spinge i privati verso il noleggio, qualche pensiero dentro le flotte lo provoca. Le car policy ormai da anni sono costruite per testimoniare l’orientamento green dell’azienda, ove possibile. Per cui capita che le auto dei top manager siano ibride plug-in, che costano e consumano tanto ma a quei livelli e per quei numeri sono economicamente sostenibili, o si fa finta che lo siano. Adesso che tutto sembra rimescolarsi e l’intera filosofia di una-batteria-ovunque-possibile mostra delle crepe, se le materie prime sono risorse scarse, se l’estrazione e la trasformazione hanno un impatto ambientale negativo, allora qualche comitato direzionale inizierà a chiedersi come ciò si traduca nel bilancio di sostenibilità.

 

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore il 28 marzo 2023 a firma di Pier Luigi del Viscovo 

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