
UN’APP AUMENTA L’EFFICIENZA DELL’AUTO AZIENDALE CONDIVISA
La gestione delle flotte. Costi ridotti e uso più efficiente delle vetture a disposizione di tutti i dipendenti. Sperimentato anche l’uso privato, su prenotazione e pagamento di un fee, durante il fine settimana.
L’azienda, in funzione dell’attività caratteristica che svolge, ha necessità di dotarsi di una flotta di veicoli utile per espletare le proprie funzioni (o missioni come il gergo richiede). Per esempio, Poste Italiane ha bisogno di scooter e altri tipi di veicoli per consegnare lettere e plichi, Terna di veicoli per gli interventi operativi sulla rete elettrica del nostro paese, e così via. Si tratta quindi di veicoli che hanno un utilizzo operativo e che possono essere assegnati ai tecnici Mario Rossi che le parcheggiano la sera sotto casa e la mattina sono a loro disposizione per la giornata lavorativa.
Quando questi veicoli non sono assegnati ai Mario Rossi, sono parcheggiati presso la sede dell’azienda e sono a disposizione di diversi utenti aziendali che possono prenotarli e utilizzarli per il tempo necessario per le proprie missioni lavorative e poi riconsegnarli in azienda. Nella maggior parte di casi questo sistema di prenotazione è home made, gestito da una risorsa interna attraverso un software, che può essere più o meno sofisticato, e con un sistema fisico di consegna e rilascio delle chiave dei veicoli.
Tuttavia, quando esistono sacche di miglioramento di produttività e di saving di costi, come nel caso del sistema appena citato, tecnologia e operatori accorrono e propongono un sistema alternativo: il corporate car sharing.
In pratica, si tratta di un sistema di prenotazione on line dei veicoli in pool dell’azienda, attraverso un’app che consente l’apertura e la chiusura delle porte, senza avere la necessità di uno scambio fisico di chiavi. Chiaramente la piattaforma informatica dialoga con le black box che sono dentro i veicoli. Il vantaggio principale, ma non l’unico, è legato all’incremento dell’utilizzo dei veicoli in pool, con impatti evidenti sull’efficienza e sui costi.
Secondo Tommaso Cerliani, fleet manager di A2A, a parità di esigenze coperte, con il corporate car sharing si risparmia circa il 30% rispetto al sistema delle vetture in pool.
In Terna il progetto di corporate car sharing comprenderà circa 1.100 mezzi, l’80% della flotta operativa e, secondo Marco Barbuto, fleet manager dell’azienda, consentirà di aumentare la sicurezza dei dipendenti, ottimizzare ed efficientare l’utilizzo dei veicoli della flotta, riducendone l’impatto ambientale. Ulteriori significativi vantaggi si prevedono sulla riduzione dei costi di trasporto e relativamente alla possibilità di pianificare in modo efficiente gli interventi di manutenzione.
Il corporate car sharing può essere erogato dalle società di noleggio che forniscono al cliente sia i veicoli che la soluzione informatica. Secondo l’Aniasa nel 2021 i veicoli in corporate car sharing degli operatori sono stati oltre 4.100. L’aspetto interessante è che il 61% di questi sono ad alimentazione alternativa, cioè ibridi ed elettrici. Ciò è dovuto al fatto che spesso i veicoli operativi sono utilizzati per missioni nel centro delle città in cui la circolazione per i veicoli termici è limitata.
Ma alcune aziende hanno fatto un salto in avanti. Per esempio A2A, dopo aver, all’inizio, optato per una soluzione integrata offerta dal noleggiatore, ha cambiato filosofia: noleggiare a lungo termine le auto, ma sviluppare una piattaforma proprietaria, attraverso una software house esterna, al fine di adeguare le funzionalità del sistema agli utilizzi specifici della popolazione aziendale, migliorandone l’esperienza d’uso.
Inoltre, con opportune integrazioni è possibile consentire a tutta la popolazione aziendale patentata l’utilizzo privato delle vetture in corporate car sharing, per esempio durante il week end, pagando una tariffa chilometrica e restituendo l’auto la mattina di lunedì pronta per una nuova condivisione.
Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore il 31 maggio 2022 a firma di Alessandro Palumbo