Unintended acceleration. Quanto costa?

 In Economia, Nuovo

Cosa accadrà a Toyota sui mercati mondiali, a causa di questo vasto programma di richiami?

È sempre difficile fare previsioni, soprattutto quando l’oggetto da interpretare è la fiducia dei consumatori verso un prodotto complesso come l’auto, dove la sicurezza gioca un ruolo importante.

Un precedente esiste. Negli anni ’80 Audi negli Stati Uniti incontrò lo stesso problema: alcune sue vetture manifestarono il difetto di “unintended acceleration”. In verità, come Audi poi riuscì a dimostrare, alcuni media furono troppo superficiali nel riportare e amplificare i fatti.

Tuttavia, l’effetto sul mercato fu devastante. Come emerge dal grafico (fonte AID), da un livello di circa 75mila vetture vendute nel 1985 piombò a meno di 25mila in soli 3 anni, per scendere poi a quasi 10mila. Ci vollero 10 anni per iniziare una rimonta che solo nel 2000, 15 anni dopo il fatto, ha portato le vendite a superare le 75mila unità.

Certo, si dirà, Toyota è Toyota. La sua posizione sul mercato americano e mondiale è molto più radicata di quanto non lo fosse Audi negli USA negli anni ’80. Dopo tutto, si tratta di un generalista, di cui tutti possono valutare la qualità, a parte il difetto specifico.

Si spera che i media e i consumatori siano più maturi oggi di allora e sapranno gestire con saggezza il problema, senza inutili pregiudizi.

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