UNRAE. Radiografia del mercato.

 In Bollettino, Nuovo

1.680.000 immatricolazioni per il 2012. Questa la previsione dell’Ufficio Studi di Unrae, tanto fosca quanto realistica, alla luce delle nubi sempre più nere che coprono l’economia del Bel Paese.

I giovani (30-45) e i giovanissimi (18-29) sono i segmenti in ritirata: per quattro di loro che acquistavano un’auto nuova nel 2005, solo tre lo hanno fatto nel 2010, e il 2011 è stato peggio.

La buona notizia è che le donne sono un segmento in crescita: la ripartizione delle vendite uomo/donna era due a uno nel 2005 ed è tre a due nel 2011, senza grandi differenze tra regione e regione (forse il dato più significativo – a livello sociale).

Rispetto all’Europa, il nostro resta sempre un mercato troppo sbilanciato sugli acquisti dei privati rispetto alle società, tornati a un rapporto di due a uno. Questo fenomeno, oltre a tenere basso il valore, perché i privati tendono ad acquistare auto meno costose delle società, deprime anche il mercato dell’usato.

In Italia, si vendono 1,4 auto usate ogni auto nuova immatricolata. Negli altri principali mercati europei il rapporto varia da 2,2 a 3,3. Le società vendono le auto dopo 3 anni dall’immatricolazione (includendo anche nella media il rent-a-car): c’è ancora spazio per il secondo acquirente di rimettere sul mercato l’auto dopo 4 o 5 anni. Invece, il privato vende l’auto nuova dopo 7 anni dall’immatricolazione: a quel punto, chi la compra come usato la usa fino alla fine, trovando poco o nessun mercato per un prodotto di oltre dieci anni.

I volumi di usato nel 2011 saranno, al netto delle minivolture, appena sopra il livello del 2010: 2.760.000. questo significa che gli intermediari stanno ruotando il prodotto molto più velocemente, visto che il livello dello stock risulta invariato e i volumi delle permute hanno risentito delle 200mila immatricolazioni in meno.

Insomma, una domanda fiacca, che sembra pensare a tutto fuorché a cambiarsi la macchina: questo il quadro dipinto oggi da Unrae. Del resto, saremmo davvero uno strano popolo se in questo momento di bastonate forti ci comportassimo diversamente.

Ma è davvero solo questo il motivo? In verità, la stessa Unrae ha presentato dei dati (fonte Jato Dynamics) sulla sicurezza attiva (ABS) e passiva (airbag) delle auto di oggi e di dieci anni fa (2002). Dal confronto emerge che già nel 2002 la presenza di questi equipaggiamenti era molto elevata. Forse anche qui c’è una spiegazione – parziale fin che si vuole – della domanda molto più fredda di questi anni: molti guidano auto che possono tenere benissimo tre mesi in più. Ritardare l’acquisto di un trimestre significa far calare le vendite del 25%: esattamente la differenza tra il decennio scorso e quello attuale.

Articolo pubblicato su IlSole24Ore del 160dicembre 2011 a firma di Pier Luigi del Viscovo

Recent Posts

Start typing and press Enter to search