
I VASI COMUNICANTI DELLE IMMATRICOLAZIONI: PRIVATI IN FLESSIONE, MA C’è IL BOOM DI RENT-A-CAR E KM0
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La notizia più importante del mercato auto di ottobre è senz’altro la flessione del 4% delle immatricolazioni a privati, che sono generalmente indicati come ‘le famiglie’, anche se c’è dentro un po’ d’altro: professionisti e altri soggetti che operano con una Partita IVA, tanto per dirne una. Ma va bene, è la parte polverizzata della clientela, che decide se acquistare o meno in base a fattori sia razionali sia emotivi, comunque al di fuori di regole standard. Questi signori (e signore, sempre di più) hanno immatricolato 88.500 macchine, mentre nello stesso mese dell’anno scorso erano state oltre 92.000. Non è una grande differenza, si tratta di 3.700 unità (teniamo però a mente il numero), ma ha segnato un’inversione di tendenza rispetto a una moda di crescita che durava da tanto.
La seconda notizia poi, non così rilevante in termini di volumi, ma per altri versi invece sì, è stato il boom di acquisti da parte degli operatori del rent-a-car: +123% rispetto ad ottobre 2015. Detto in altri termini, per ogni 4 auto comprate ad ottobre dell’anno scorso, quest’anno ne hanno acquistate 9 (dico 9). Il noleggio a breve termine sta andando bene, pur con crescite a un solo digit, ma questa è pur sempre bassa stagione. È il periodo dell’anno in cui la flotta, dopo aver raggiunto il suo picco nei mesi estivi, si riduce, non aumenta, perché la domanda proveniente dal turismo leisure, ossia del tempo libero, vacanziero, viene meno. Non c’è all’orizzonte un flusso di arrivi abnorme per il Natale, tantomeno gli ultimi colpi di un Giubileo che non abbiamo visto nemmeno nei mesi belli. Sì, ci sono delle sagre carine in giro, ma niente di più. Resta la domanda legata al turismo d’affari e la richiesta degli operatori del noleggio a lungo termine. Quindi, è il tempo in cui le macchine si vendono, non si comprano. Invece, si chiude il mese e scopri, il giorno dopo, che hanno immatricolato 6.200 vetture, contro le 2.800 dello stesso mese del 2015: 3.400 unità in più. Somigliano molto a quelle 3.700 che mancano al canale privati, ma si tratta quasi certamente di una coincidenza. Si sa, con i numeri è un attimo a fare dietrologia. Certo però che da qualche parte queste macchine finiranno, poiché sarebbe sorprendente che gli operatori gravassero di asset lo Stato Patrimoniale a fine anno. Ma se gli acquisti aumentano e la flotta no, l’unica spiegazione è quella fornita dallo stesso presidente di Aniasa, l’associazione dei noleggiatori, Fabrizio Ruggiero: “C’è una forte crescita di immatricolazioni con la clausola del buy-back (riacquisto delle Case a fine periodo – ndr) indotta dalla pressione dei costruttori, che ovviamente porta a un’accelerazione nella rotazione delle vetture”. Rotazione significa che macchine con pochi mesi e pochi chilometri vengono vendute come usato freschissimo sulla pubblica piazza (pardon, piazzali). Quella somiglianza si accentua, vero?
Infine, c’è un’altra notizia interessante, che si riferisce però non a ottobre ma a settembre, per ovvi motivi di elaborazione dei dati. In quel mese, si stima siano stati fatti 15.000 km0, più del doppio rispetto al settembre 2015. Ora, una volta targate, quanto tempo avranno impiegato quelle macchine a finire nelle mani dei clienti? Un mese? Due mesi? Non importa, tanto il concetto è abbastanza chiaro. Se al cliente fai trovare una bella offerta di km0, che devi velocemente vendere prima che scadano come il latte, come puoi poi meravigliarti che non acquistino tante auto nuove quanto lo scorso anno? Infatti, guardando al dato consolidato dei primi 9 mesi, se sommiamo i km0 alle immatricolazioni a privati (ché tanto sempre a loro vanno a finire), viene fuori che questo segmento di clientela non ha fatto +16% (pari a 120mila macchine), bensì +19% (160mila macchine).
In conclusione, è vero che le famiglie stanno progressivamente esaurendo quella spinta a cambiare l’auto che era stata soffocata negli anni bui. È anche vero che questo rimbalzo è stato fortemente spinto nei primi mesi dell’anno da offerte strepitose (e costose) della filiera. Ma è altrettanto vero che se poi si aumentano le immissioni in altri canali, che nel giro di due/tre mesi vanno a fare concorrenza alle macchine nuove, bisogna almeno essere prudenti prima di asserire che la festa sia finita.
Articolo uscito su Interauto News di Novembre 2016, a firma di Pier Luigi del Viscovo.