Vulcano. Il rent-a-car ci ha rimesso.
I noleggiatori hanno guadagnato dalla vicenda del vulcano Eyjafjallajökul?
Abbiamo posto la domanda ai vertici di alcune delle più importanti società di rent-a-car, e la risposta è stata: NO. Per niente. Abbiamo perso un sacco di soldi e altri ne stiamo ancora perdendo.
Ecco le motivazioni.
Primo. Nelle prime 24/48 ore c’è stata la caccia a un’auto a noleggio per rientrare a casa. Questo ha certamente saturato tutte le auto disponibili, o quasi, facendo schizzare i noleggi. Ma subito dopo è arrivato il blocco dei viaggi da intraprendere, con conseguente caduta libera dei noleggi che a questi viaggi erano agganciati. L’extra della prima fase non ha compensato neanche lontanamente la flessione dei giorni successivi.
Secondo. La rinuncia ai viaggi ha preso corpo tra il venerdì e il sabato, quando a partire sono soprattutto i vacanzieri, che poi affittano l’auto per una settimana o più, alle tariffe più redditizie per il rent-a-car. Ci risulta in particolare che molti viaggi francesi siano stati cancellati.
Terzo. Gli innumerevoli ritorni a casa in auto a noleggio, spesso da un paese all’altro, hanno spostato una gran quantità di auto in modo anomalo per l’Europa. Adesso i noleggiatori sono all’opera per individuarle e riportarle alle sedi proprie, con relativi costi di trasporto. La stima è che ci almeno 20.000 auto siano attualmente fuori postazione.
Quarto. Queste auto portate in altre sedi hanno lasciato sguarnite le stazioni di noleggio, che adesso fanno i conti con la ripresa dei noleggi normali, ma con meno auto a disposizione.
Per dirla con le parole di un amministratore delegato: “È innegabile che nei primi mesi abbiamo visto dei segnali importanti di ripresa, ma il maltempo prima e il vulcano dopo stanno rendendo difficile cavalcarla. Che altro ci dobbiamo attendere?”